Durante un’intervista rilasciata al New York Times, Demi Moore ha raccontato i passaggi più drammatici della sua autobiografia, Inside Out, in arrivo nelle librerie statunitensi il prossimo 24 settembre. Nel libro, infatti, l’attrice ha rivelato dello stupro subito all’età di 15 anni, subita nello stesso periodo in cui aveva salvato sua madre da un tentato suicidio: “Quando ero ancora bambina ho dovuto estrarre le pillole dalla bocca di mia madre con le mie piccole dita, prima che le ingoiasse, mentre mio padre la teneva aperta e mi diceva come fare… Qualcosa di molto importante stava succedendo. la mia infanzia era finita”.
Moore, oggi 56enne, ha anche parlato per la prima volta di uno degli episodi più dolorosi della sua vita, legato alla relazione con Ashton Kutcher, con cui è stata sposata dal 2005 al 2013: “Avevamo appena iniziato a uscire insieme, era il 2003, io avevo 42 anni e lui 15 di meno, sono rimasta incinta poco dopo, di una bambina, a cui avremmo voluto dare il nome di Chaplin Ray, ma al sesto mese di gravidanza ho avuto un aborto spontaneo…”. Il matrimonio con Kutcher, il terzo per Moore, è finito per l’infedeltà dell’attore; tuttavia, proprio dopo l’aborto, Moore era caduta in depressione, in un periodo che ha coinciso con l’abuso di alcol e sostanze, in particolare Vicodin.
L’attrice ha proseguito, raccontando il periodo di rehab iniziato nel 2012 dopo un attacco causato dal consumo eccessivo di cannabis sintetica miscelata a inalazioni di ossido di azoto: “Parte della mia vita stava andando chiaramente a rotoli. Ora sono pulita, ma allora non avevo una carriera né una relazione stabile”, ha concluso Moore, oggi felicemente legata alla stilista serba Masha Mandzuka.