Sandra Milo è morta questa mattina: aveva 90 anni. Dalle informazioni che trapelano l’attrice è morta nella sua abitazione, circondata dai suoi cari. A darne notizia è la famiglia. Sandrocchia, come l’aveva soprannominata affettuosamente Federico Fellini, è stata una delle attrici più popolari del cinema italiano.
Nata a Tunisi l’11 marzo 1933 da madre toscana e padre siciliano, è cresciuta nella provincia di Pisa, per poi spostarsi a Viareggio da adolescente. Il primo matrimonio è a quindici anni con il marchese Cesare Rodighiero, ma dura soltanto 21 giorni e viene annullato dalla Sacra Rota nel 1948. Frequenta per un paio d’anni Bettino Craxi. Debutta al cinema nel 1955 con Lo scapolo di Antonio Pietrangeli, accanto ad Alberto Sordi. L’ultimo lavoro è stata la serie Gigolò per caso, uscita a fine dicembre su Prime Video. In tutto, quasi 70 anni di cinema.
Il primo ruolo importante arriva nel 1959 con Il generale Della Rovere di Roberto Rossellini, in cui interpreta una prostituta al fianco di Vittorio De Sica. Poi di nuovo Pietrangeli con Adua e le compagne (1960) e Fantasmi a Roma, con Eduardo De Filippo, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni. Nel 1962 arriva Il giorno più corto di Sergio Corbucci, dove recita al fianco di Totò, Eduardo e Peppino De Filippo, Jean-Paul Belmondo, Ugo Tognazzi e Aldo Fabrizi.
Essenziale per la sua carriera è stato l’incontro con Fellini, del quale fu amante per 17 anni (l’ha confessato per la prima volta a Porta a porta nel 2009): Sandrocchia è tra i protagonisti di due capolavori, 8½ del 1963 e Giulietta degli spiriti del 1965. Ma viene diretta anche, fra i tanti, da Luigi Zampa in Frenesia dell’estate del 1963, da Dino Risi in L’ombrellone del 1965, a fianco di Enrico Maria Salerno, e da Antonio Pietrangeli nel film La visita del 1963.
Degli anni ’80 è lo scherzo durante la trasmissione pomeridiana L’amore è una cosa meravigliosa complice il figlio: da qui, “Ciro, Ciro!” diventerà un tormentone del piccolo schermo.
Negli ultimi 20 anni ha recitato per Pupi Avati in Il cuore altrove (2003), in Happy Family (2010) di Gabriele Salvatores e A casa tutti bene (2018) di Gabriele Muccino, e ha fatto anche tanto teatro fra 8 donne e un mistero, Il letto ovale, Fiori d’acciaio e Il club delle vedove.