Michael Cimino, regista premio Oscar, dietro la cinepresa di film come Il Cacciatore e I cancelli del cielo, è scomparso sabato.
Il direttore del Cannes Film Festival, Thierry Fremaux, ha annunciato per primo la morte di Cimino, dicendo che era mancato circondato dai suoi famigliari. Non si conosce la causa della morte. Cimino aveva 77 anni.
Dopo aver iniziato la sua carriera nel mondo dell’arte e della pubblicità, il newyorkese Cimino intraprese la via della scrittura all’inizio degli anni Settanta, come co-writer di 2002: la seconda odissea e Una 44 Magnum per l’ispettore Callaghan.
Il successo di quei film permise a Cimino di sperimentare con la regia con il suo film di debutto Una calibro 20 per lo specialista, con Clint Eastwood e Jeff Bridges. Dopo i grandi risultati al box office, Cimino ebbe la possibilità di scegliere personalmente il suo progetto successivo. La scelta cadde su Il Cacciatore, ambientato durante la guerra del Vietnam.
Il film portò a casa cinque premi Oscar, tra cui quello per Miglior Film e Miglior Regista, diventando un classico del cinema americano.
Per il suo lavoro successivo, Cimino si lasciò tentare da un progetto enorme: I cancelli del cielo, un epico western riguardo i confini territoriali del Wyoming. Come Il Cacciatore, il film costò moltissimo e ebbe dei ritardi di produzione, ma a differenza del suo film precedente, questa epopea di quattro ore non riscosse alcun successo, nè di critica nè di pubblico. Il film quasi distrusse lo studio di produzione, la United Arists.
Anche se le generazioni future avrebbero accolto I cancelli del cielo come un classico e un’opera d’arte, la carriera di Cimino non riuscì a risollevarsi dall’iniziale insuccesso del film. Da quel momento in poi, ha diretto soltanto quattro film, L’anno del dragone (1985), Il siciliano (1987),
Ore disperate (1990) e Verso il sole.