È stato trovato senza vita nella sua casa a Roma, dopo l’allarme lanciato da un amico preoccupato per le mancate risposte al telefono. Libero De Rienzo è morto all’età di 44 anni, a stroncarlo sarebbe stato un infarto.
Nato a Napoli nel 1977, aveva intrapreso la carriera dello spettacolo sulle orme del padre, Fiore De Rienzo, che è stato aiuto regista di Citto Maselli.
Dopo il debutto al cinema con Pupi Avati in La via degli angeli, De Rienzo aveva vinto il David di Donatello nel 2002 come non protagonista per il ruolo di Bartolomeo “Bart” Vanzetti in Santa Maradona, opera prima generazional-cult di Marco Ponti, in cui recitava al fianco di Stefano Accorsi, ed era stato nominato nel 2006 per Fortpàsc di Marco Risi, dove prestava il volto al giornalista napoletano del Mattino Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra nel 1985. La terza candidatura era arrivata nel 2014 per la parte in Smetto quando voglio, primo capitolo della trilogia action-comedy di Sydney Sibilia sulla storia dei ricercatori universitari che si mettono a spacciare droga per sbarcare il lunario.
Negli ultimi anni l’attore era comparso in diversi film: Easy – Un viaggio facile facile di Andrea Magnani, La casa di famiglia di Augusto Fornari, Una vita spericolata dell’amico Marco Ponti, Dolceroma di Fabio Resinaro, Restiamo amici di Antonello Grimaldi, I due Papi, filmone Netflix con Jonathan Pryce e Anthony Hopkins, A Tor Bella Monaca non piove mai opera prima di Marco Bocci, Cambio tutto! di Guido Chiesa e Il caso Pantani – L’omicidio di un campione di Domenico Ciolfi.
Intanto sui social tutto il cinema italiano sta salutando Libero: da Marco Ponti a Sydney Sibilia, da Matteo Rovere a Edoardo Leo e Marco Bocci, fino al suo “coinquilino” in Santa Maradona Stefano Accorsi.