Val Kilmer è morto martedì all’età di 65 anni. La figlia Mercedes ha confermato la scomparsa dell’attore al New York Times, rendendo nota anche la causa: complicazioni di una polmonite. Ha spiegato anche che gli era stato diagnosticato un cancro alla gola nel 2014 e che in seguito era guarito.
Nel 2021, Kilmer ha riflettuto sulla sua carriera e sulla diagnosi nel documentario Val, che mostrava una serie di video che l’attore ha girato nel corso della sua vita, dai filmati amatoriali realizzati con i suoi fratelli alle riprese che ha accumulato durante la realizzazione di grandi successi. Tra le sue tante interpretazioni infatti si ricordano in particolare quella Jim Morrison in The Doors del 1991 di Oliver Stone, quella di Iceman in Top Gun del 1986 di Tony Scott e quella di Bruce Wayne in Batman Forever del 1995 di Joel Schumacher.
Nato a Los Angeles nel 1959, Kilmer fu una delle star più incomprese di Hollywood: il documentario infatti offre uno scorcio della sua infanzia a Chadworth, in California, dove lui e i suoi due fratelli sono cresciuti realizzando le loro versioni lo-fi dei blockbuster. Segue anche il suo viaggio come il più giovane di sempre accettato alla Julliard a NY, e i suoi esordi come attore teatrale (con, tra gli altri, Kevin Bacon, Sean Penn e Michelle Pfeiffer, attirando anche l’attenzione di Francis Ford Coppola, che lo voleva in I ragazzi della 56ª strada, ma lui rifiutò perché aveva paura che la compagnia di cui faceva parte si sciogliesse) per poi diventare popolare a metà degli anni Ottanta grazie ad alcuni film commedia come Top Secret e Scuola di geni. Nel docu-film lo si vede invece quasi indeciso quando parla del ruolo nel “guerrafondaio” Top Gun.
“Ho trascorso decenni a trovare la mia voce”, ha detto Kilmer nel doc, “attraverso i personaggi, attraverso i film”. Alla fine, c’è un filmato dell’attore che usa una voice box per parlare, dicendo: “Ho cercato di vedere il mondo come un pezzo di vita”.