L’attrice francese Emmanuelle Béart, nota per film come 8 donne e un mistero, Nelly e Mr. Arnaud e La bella scontrosa, ha raccontato in un documentario l’incesto che ha subito quando aveva 11 anni. Béart non ha rivelato l’identità dell’autore delle violenze, limitandosi a escludere dai fatti suo padre Guy, cantante molto amato in Francia e morto nel 2015. Inoltre, ha detto che a salvarla fu l’intervento di sua nonna.
La testimonianza dell’attrice è contenuta nel documentario Such a Resounding Silence, diretto dalla regista ucraina Anastasia Mikova e che racconta alcune storie di incesti. «Ho 11 anni, è notte, ne sono certa. Strappi il mio sonno come strappi senza fare rumore la mia camicia da notte. Come se questa sospensione nel tempo, questo silenzio polare ti lasciasse tutto lo spazio. E come se fosse già scritto che nessuno mai parlerà. Ho tanto freddo. Nessun grido esce dalla mia bocca. Le parole non prendono forma, la mia bocca è cucita. Quando fa di nuovo giorno tutto sembra intatto, come se non fosse successo nulla», ha raccontato Béart.
Durante la conferenza stampa di presentazione del film, Mikova ha spiegato che Béart non ha voluto svelare l’identità dell’aggressore perché non è questa la «missione» del film.
Nel documentario, oltre a quella di Béart, sono presenti le testimonianze di Nroma, violentata dal nonno durante l’infanzia, di Pascale, che ha nascosto fino ai cinquant’anni gli abusi subiti dal padre. È stato dato risalto anche alle storie di Sarah, che accusa l’ex compagna di aver abusato della nipote, e Joachim, che accusa i suoi genitori di incesto. Secondo la Commissione Indipendente sull’incesto e la violenza sessuale contro i bambini ogni anno in Francia 160 mila minori sono vittime di violenza sessuale. Gli adulti che hanno subito violenze durante l’infanzia si stimano in 5,5 milioni. Nella maggior parte all’interno della famiglia.