Dopo 21 anni è stato rilasciato il filmato dell’audizione di Britney Spears per Le pagine della nostra vita (The Notebook). Il direttore del casting Michael Barry l’ha tenuto sotto chiave per tutto questo tempo e ora, finalmente, l’ha condiviso con il Daily Mail. Ha spiegato che Spears era la favorita per il ruolo di Allie, davanti a attrici come Claire Danes, Scarlett Johansson e Amy Adams. Alla fine Rachel McAdams ha avuto la meglio.
“È stata una decisione difficile”, ha detto Barry. “Britney ci ha lasciato senza fiato. Eravamo a bocca aperta, affascinati. Ha dato il meglio di sé quel giorno”.
BRITNEY SPEARS audition for THE NOTEBOOK has been released, she was one of the final 3 girls considered to get the role pic.twitter.com/KPpSOU4GBv
— Pop Culture Posts (@notgwendalupe) October 23, 2023
Nella clip di quasi tre minuti, la Spears legge le battute con il protagonista del film Ryan Gosling. La coppia aveva già lavorato insieme nel Mickey Mouse Club dieci anni prima. La Spears offre una lettura in lacrime della scena in cui Allie dice a Noah che non possono ricominciare la loro storia d’amore da quando ha sposato il Capitano Lon Hammond Jr. (interpretato nel film da James Marsden).
Nel suo memoir, The Woman in Me, la Spears parla di non aver ottenuto il ruolo e di essere grata che la sua carriera di attrice sia stata interrotta. Dopo aver trovato difficile lasciarsi alle spalle il personaggio che interpretava in Crossroads – Le strade della vita, era preoccupata che la stessa cosa sarebbe accaduta dopo essersi immersa nel film drammatico.
“Anche se sarebbe stato divertente ritrovare Ryan Gosling dopo il nostro periodo nel Mickey Mouse Club, sono felice di non aver recitato nel film”, scrive la Spears nel suo libro. “Se lo avessi fatto, invece di lavorare al mio album In the Zone, mi sarei comportata come un’ereditiera degli anni ’40 giorno e notte. Immagino che ci siano persone nel campo della recitazione che hanno affrontato qualcosa del genere, in cui hanno avuto difficoltà a separarsi da un personaggio”.
“Spero di non avvicinarmi mai più a quel rischio professionale”, continua. “Vivere in questo modo, essendo metà te stesso e metà un personaggio immaginario, è un casino. Dopo un po’ non sai più cosa è reale”.