«Odio l’idea di essere invecchiato così velocemente ma mi piace il fatto di essere invecchiato così bene». Dei vecchi leoni hollywoodiani della sua generazione (e che generazione) Dustin Hoffman probabilmente è il più sobrio, («La stabilità affettiva è il mio segreto»), con quell’aspetto “da folletto” a cui difficilmente riesci a dare un’età e che gli ha regalato ben due Oscar: il primo nel 1980 per Kramer contro Kramer e il secondo nove anni dopo per Rain Man. «Uno dei vantaggi del successo è che ho smesso di aver paura di morire. Quando sei una star sei già morto, sei imbalsamato». Happy Birthday, Mr. Hoffman!
Why Dustin?
Figlio di un allestitore di scenografie alla Columbia Pictures (poi diventato venditore di mobili) e di una pianista jazz, Hoffman fu chiamato così in omaggio alla star del cinema muto Dustin Farnum. Ma la prima volta che disse alla sua famiglia di voler diventare attore, sua zia gli rispose che non era abbastanza bello. Dustin-zia 1 a 0.
Medico o pianista?
Dopo aver abbandonato medicina, sperò di diventare pianista (visto che suonava lo strumento fin da bambino), poi è arrivato il colpo di fulmine per la recitazione. Con il tempo ammise: «Non ero abbastanza dotato, non avevo orecchio». E alla fine le produzioni off-Broadway e l’Actors Studio ebbero la meglio: «Sono cresciuto pensando che una star del cinema dovesse avere l’aspetto di Hudson o Tab Hunter, certamente non il mio».
La bromance con Gene Hackman e Robert Duvall
Hoffman é amico di Gene Hackman dal 1960: i due si sono conosciuti al Pasadena Playhouse e sono stati coinquilini anche una volta arrivati a New York. Più o meno. Hoffman dormiva sul pavimento della casa di Hackman, che ha dovuto cercare un’appartamento per lui dalla disperazione. Entrambi ebbero la grande occasione nel 1967: Hoffman con Il laureato e Hackman con Bonnie and Clyde, ma sono riusciti a recitare insieme solo nel 2003 sul set de La Giuria. Gli attori hanno condiviso la stanza anche con Robert Duvall: le colleghe erano la ragione principale per cui frequentavano i corsi di recitazione, «Ho iniziato a fare l’attore per incontrare ragazze, poi quelle belle sono arrivate dopo».
Il Laureato
Durante il casting per Il Laureato (che compie 50 anni proprio nel 2017) fu scambiato dal produttore Joseph E. Levin per un pulitore di vetri e Hoffman pulì una finestra per mostrare le sue abilità recitative. Ma gli aneddoti non finiscono qui: la scena in cui Benjamin tocca il seno della signora Robinson (Anne Bancroft) durante il primo incontro in hotel non era prevista dal copione, ma fu improvvisata dall’attore. Mike Nichols scoppiò a ridere e Hoffman invece di fermarsi andò a sbattere la testa contro il muro. Il regista fu entusiasta della sequenza e la inserì nel film.
Nel Guinness dei Primati
Dustin Hoffman è anche entrato nel Guinness dei Primati per la fascia d’età più ampia mai interpretata da un attore. Ha impersonato un personaggio dai 17 ai 121 anni nel film Il piccolo grande uomo: Jack Crabb, cresciuto dai nativi americani e unico superstite della battaglia di Little Big Horne.
Hoffman vs. Streep
Kramer contro Kramer vinse cinque Oscar tra cui il primo come attore protagonista per Hoffman e il primo da non protagonista per Meryl Streep: i due interpretano Ted e Joanna, una coppia separata in lotta per l’affidamento del figlio. Secondo Michael Schulman, autore della biografia della Streep, Her Again: Becoming Meryl Streep, per tirare fuori la migliore performance possibile dall’attrice durante i primi giorni di riprese, Hoffman la schiaffeggiò. Cercava di stimolarla provocandola, inveendo anche contro il compagno di lei, John Cazale, che era morto dopo una lunga lotta contro il cancro appena qualche mese prima dell’inizio dei lavori per il film. Per Hoffman la credibilità dei loro personaggi è dovuta anche al periodo difficile che entrambi attraversavano: lui stava affrontando un divorzio molto complicato. Ciliegina sulla torta: nella scena del ristorante l’attore lanciò un bicchiere di vino contro il muro, avvertendo prima solo il cameraman. Dopo le riprese la Streep gli urlò contro per averla spaventata.
Zia Dorothy
Per interpretare in modo convincente il ruolo di Dorothy in Tootsie, Hoffman si presentò nei panni zia Dorothy alla serata genitori della scuola di sua figlia: convinse tutti gli insegnanti e nessuno sospettò mai nulla. Sul set invece la crew del film dava brutte notizie all’attore solo quando era vestito da donna, perché era più gentile in quei momenti. E indovinate chi lo aiutò a trovare la voce giusta per il personaggio? Meryl Streep. Il travestito Holly Woodlawn invece fu assunto dai produttori per insegnare a Hoffman come essere un maschio che si comporta da femmina.
Un altro Oscar
Mentre filmavano la scena del casino in Rain Man, una persona era incaricata di sorvegliare Hoffman perché pare che sparisse per andare a giocare a blackjack. L’attore vinse il suo secondo Oscar per il ruolo dell’autistico Raymond che gli venne affidato solo dopo molte insistenze. All’inizio infatti doveva interpretare la parte del fratello Charlie, che poi andò a Tom Cruise.
Incidenti di percorso
Sul set di Finding Neverland del 2004 l’attore perse la punta di un dito e fu costretto a recitare per un giorno intero di riprese sotto morfina.
Hoffman cartoon
Hoffman ha fatto anche doppiaggio: è sua la voce del Maestro Shifu nell’amatissima saga cartoon di Kung Fu Panda. «In tanti si sono complimentati dicendo che è forse il mio lavoro migliore in assoluto».