La pausa della produzione della sesta e ultima stagione di House of Cards è stata prolungata di altre due settimane: il team che gestisce lo show è ancora alla ricerca di una soluzione per continuare senza Kevin Spacey. È dall’inizio di novembre che Netflix ha deciso di interrompere ogni collaborazione con l’attore, conseguenza diretta delle accuse di molestie sessuali che l’hanno coinvolto.
«Siamo al lavoro con Netflix per trovare una soluzione, speriamo di ripartire al più presto», dicono i produttori di Media Rights Capital in una mail inviata a chi lavora sul set della serie. «La troupe continuerà a ricevere lo stipendio per le prossime due settimane, a partire dal 27 novembre fino all’8 dicembre». I produttori aggiorneranno lo staff e il pubblico solo dopo la fine della pausa.
Due episodi della sesta stagione sono già stati girati, e dopo l’esplosione dello scandalo lo show si è fermato così da consentire agli autori di riscrivere la stagione senza Frank Underwood, il personaggio interpretato da Spacey negli ultimi cinque anni. Tre settimane dopo l’annuncio, però, la situazione non si è sbloccata.
«Gli ultimi mesi ci hanno messo alla prova come mai era successo prima», continuano i produttori. «Se abbiamo imparato qualcosa in questo caos è che questa produzione è più grande e importante di una sola persona, e non potremmo essere più orgogliosi di collaborare con questo cast leale e talentuoso».
House of Cards non è l’unico progetto fermo dopo le accuse di molestie sessuali: lo stesso è successo con l’ultimo film di Ridley Scott – in uscita questo dicembre -, che è stato costretto a girare tutte le scene di Spacey con un altro attore, Christopher Plummer.