Altro che Befana, da ormai cinque anni l’appuntamento dopo San Sivestro è al BarLume per risolvere nuovi casi insieme al Viviani, alias Filippo Timi, e al team degli investigatori dilettanti più arzilli e simpatici della tv. E il 2018 non fa eccezione.
La serie tratta dai romanzi di Marco Malvaldi (oltre un milione di copie vendute) e diretta da Roan Johnson (I primi della lista, Fino a qui tutto bene, Piuma) torna l’8 e il 15 gennaio su Sky Cinema Uno HD con due episodi: Un due tre stella!, una storia originale presentata in anteprima al Noir in Festival, «frutto del lavoro di squadra come sempre, con Marco e con gli altri sceneggiatori, Davide Lantieri, Ottavia Madeddu e Carlotta Massimi» spiega Johnson, e La battaglia navale, tratto dall’omonimo volume di Malvaldi edito da Sellerio Editore.
Le vicende del BarLume come sempre sono basate un classico impianto “da giallo”, contaminato con la commedia all’italiana di tradizione toscana e alleggerita dai toni irresistibili del bar di paese: «La serie è partita con un ottimo dato e, anno dopo anno, è cresciuta del 20%: tutte le stagioni hanno superato il milione di spettatori nei 7 giorni, andando oltre il milione e mezzo con l’ultima» afferma il direttore di Sky Cinema, Margherita Amedei.
«Non ci siamo seduti sugli allori, volevamo creare un giallo ancora più sorprendente e abbiamo pensato: cosa c’è di meglio se non puntare sulla scomparsa del nostro protagonista?» racconta il regista. Già perché nella prima delle due puntate Massimo Viviani sparisce da Pineta. «È un giallo nel giallo che fa subito noir» scherza Timi «per questo siamo qui al Festival. Sono curioso pure io di capire che fine ho fatto, perché mica lo so. Su alcune scene c’ero ma non c’ero, quindi dov’ero? C’ero ma non c’ero (ride), adesso visto mettendo un po’ paura».
È in pericolo? Si è allontanato volontariamente? Oppure l’hanno rapito gli alieni, come si convincono Gino Rimediotti (Marcello Marziali) e Pilade (Atos Davini)? Il commissario Fusco (Lucia Mascino) pensa più concretamente che la sparizione sia in qualche modo collegata al ritrovamento di un cadavere: «Questo gruppo è fantastico, siamo al quinto anno e che ogni volta che arriva l’inverno penso: che bello, quando sarà estate ci ritroveremo».
«Non possiamo rivelare niente sulla trama ma posso dire che è stupendo fare questo tipo di serie e avere una splendida scrittura in cui si osa e con cui ci possiamo divertire» afferma Enrica Guidi, che interpreta la barista Tizzi.
La famiglia del BarLume si è allargata, grazie a due new entry di altissimo livello. Timi infatti condivide il mistero con Stefano Fresi: «Ero terrorizzato e per essere sicuro di non spoilerare, non ho letto la sceneggiatura, quindi non posso assolutamente darvi informazioni. L’assassino è il maggiordomo è stato detto in tutti i noir del mondo ma non ha mai funzionato e poi in questo caso non è così».
L’altro nuovo arrivo è Corrado Guzzanti, nei panni di un esilarante assicuratore veneto: «Abbiamo ragionato sul personaggio e ci siamo detti: “Potremmo chiederlo a Guzzanti”» spiega Johnson «E io: “Magari!” Per me è una sorta di mito, quando sono entrato all’inizio eravamo con gli inchini davvero. Da adolescente se mi lasciavano le fidanzate, l’unico che riusciva a farmi ridere era lui: ci ha fatto un regalo, molte battute se le è inventate sul set e infatti Lucia, che ha recitato con lui vis a vis, non riusciva a trattenersi». A sorpresa, in una sorta di divertentissimo “tre per due”, nel cast c’è anche Mara Maionchi (ma non vi diciamo in che vesti).
«Dovendo riguardare le puntate per motivi tecnici, a volte rido così tanto che magari devo tornare indietro di un minuto perché non capisco cosa succede» racconta Marco Malvaldi, l’autore dei romanzi da cui tutto è iniziato «Non lo credevo possibile ma il BarLume, e lo dico con gioia, non è più mio, sta diventando sempre più grande. Io sto scrivendo il prossimo romanzo, che è una storia di fantascienza ambientata nel 2196: Rimediotti aveva ragione, finiremo tutti su un pianeta sperduto» ride.
A raccogliere la vera standing ovation della presentazione sono i due attori vernacolari Marcello Marziali, livornese, alias Rimediotti e il pisano Atos Davini, ovvero Pilade: «Ma è possibile che a 80 anni mi sia capitata questa avventura?!».«Siamo arrivati alla stazione di Milano» continua Marcello «E ci hanno chiesto di fare dei selfie». «Sì, lo fermano al supermercato, praticamente è diventato un sex symbol a 80 anni» chiude il regista «Con il BarLume se cucca».