I top e i flop della cerimonia di premiazione dei Golden Globe 2025 | Rolling Stone Italia
la sostanza di cui sono fatti i premi

I top e i flop della cerimonia di premiazione dei Golden Globe 2025

Brady Corbet che legge il suo discorso dalle note del telefono, la vittoria storica di Demi Moore, e tutto quello che ci è piaciuto (e quello che non ci è piaciuto) della scorsa notte

(da usa) golden globes 2025 demi moore

Demi Moore ai Golden Globe 2025

Foto: Rich Polk/GG2025/Penske Media

I premi preferiti dagli americani – seri ma non troppo –, i Golden Globe, sono tornati la scorsa notte, offrendo a Hollywood l’opportunità di, come ha detto la conduttrice Nikki Glaser, «celebrare il meglio del cinema e fare spazio alla televisione». Ed è esattamente ciò che è successo: Shōgun, Baby Reindeer e Hacks hanno dominato le categorie televisive, mentre The Brutalist ed Emilia Pérez hanno portato a casa più premi sul fronte cinema. E Demi Moore – sì, proprio lei – ha finalmente vinto il suo primo premio come attrice.

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Awkwafina e Melissa McCarthy ai Golden Globe 2025. Foto: Rich Polk/GG2025/Penske Media

Quanto allo spettacolo in sé, ci sono stati momenti buffi, altri decisamente sciocchi, un monologo d’apertura solido da parte di Glaser, vittorie meritatissime e una durata che, inevitabilmente, ha superato le tre ore (che tutti speravano di evitare). È stato un buon modo per inaugurare la stagione dei premi del 2025, quindi, senza ulteriori indugi, ecco un riepilogo dei momenti migliori, peggiori e più strani dell’82esima edizione dei Golden Globe.

TOP:

Nikki Glaser ha fatto centro

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Nikki Glaser ai Golden Globe 2025. Foto: Rich Polk/GG2025/Penske Media

L’asticella non era esattamente altissima per Nikki Glaser, considerando che Jo Koy aveva inaugurato lo show dell’anno scorso con un monologo decisamente fallimentare. Ma Glaser — che si è guadagnata il ruolo grazie alla sua straordinaria performance al roast di Tom Brady su Netflix — ha capito perfettamente l’incarico e ha consegnato uno dei migliori monologhi di apertura di una cerimonia di premiazione degli ultimi tempi. Le battute della stand-up comedian sono state abbastanza pungenti da tenere sulle spine le celebrità presenti, con scherzi sul baffo di Timothée Chalamet («le ciglia più belle che abbia mai visto sopra un labbro»), Harrison Ford che confonde Zendaya e Ariana con nomi di varietà di marijuana, e «Adrien Brody, sopravvissuto all’Olocausto per ben due volte».

Tuttavia, Glaser non è mai stata eccessivamente cattiva e ha bilanciato le frecciatine con la giusta dose di autoironia. «Glen Powell, sei stato dappertutto», ha scherzato a un certo punto. «Twisters, Hit Man, e nella mia testa mentre faccio sesso con il mio ragazzo. Grazie mille per l’aiuto. Ci vediamo stasera». Ecco come si fa, gente.

WTF:

Sketch discutibili

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Mindy Kaling e Kate Hudson. Foto: Christopher Polk/GG2025/Penske Media

Fare il presenter a una cerimonia di premiazione può essere un compito ingrato. Sei circondato da candidati nervosi che vogliono solo che tu vada al punto, magari hai buttato giù un paio di shot di tequila (come ha confessato Kieran Culkin), e stai leggendo un copione che hai appena avuto il tempo di provare da un gobbo elettronico. E quest’anno, proprio quei copioni non hanno aiutato le star, anche capaci, che li leggevano, trasformando attori premiatissimi in figuranti impacciati, tra pause imbarazzanti e continue incertezze.

Che fosse Mindy Kaling che fingeva di essere infastidita da Kate Hudson, o la star di Broadway Ariana DeBose che si schermiva sulle sue doti canore rispetto a quelle di Angelina Jolie, o Kathy Bates che divagava con Anthony Ramos sui minibar degli hotel, i singoli o le coppie che hanno introdotto i premi hanno faticato a causa del materiale debole e di una telecamera inspiegabilmente vicina ai loro volti. Una divertente reunion tra le colleghe di The Substance, Margaret Qualley e Demi Moore, è stata un punto positivo, così come Melissa McCarthy che ironizzava sull’impegno pomposo di Hollywood mentre presentava il premio per la miglior serie comedy con Awkwafina, ma anche l’evidente improvvisazione di Seth Rogen e Catherine O’Hara. Per il resto: ci sarà sempre il prossimo anno.

FLOP:

Che hai combinato, produzione?

(da usa) golden globes 2025

Foto: Christopher Polk/GG2025/Penske Media

Una buona cerimonia di premiazione dovrebbe essere grandiosa: sopra le righe, un po’ imprevedibile, vagamente assurda, ma in generale divertente e, si spera, non più lunga di tre ore. Quello che non deve essere, invece, è complicata. Eppure, i Golden Globe di quest’anno sono stati proprio così, a causa di alcune scelte di produzione che non hanno aggiunto nulla di utile.

Prima di tutto, c’erano quei “factoid” sui presentatori o vincitori proiettati sullo schermo in caratteri minuscoli che non fornivano nulla di particolarmente rilevante per lo spettacolo (basterebbe ingaggiare John Hodgman per leggere mezze verità o bugie palesi, come fece agli Emmy anni fa). E poi c’erano quelle strane frecce che indicavano vagamente dove era seduto ogni candidato mentre veniva annunciato il suo nome. Nota ai produttori: la disposizione a cena di gala è una delle migliori caratteristiche dei Globe — più informale, più alcolica, ideale per il gossip. Portate quelle telecamere vicinissime ai volti delle celebrità un po’ alticce e smettetela di mostrarci inquadrature larghe dell’auditorium per farci intuire vagamente dove si trovano Ralph Fiennes o Nicole Kidman. Stiamo guardando una cerimonia di premiazione, non scegliendo la prossima destinazione di un videogioco open-world.

TOP:

Colin Farrell ringrazia per il trucco (e per l’acqua di cocco)

(da usa) Colin Farrell ai Golden Globes 2025

Foto: Rich Polk/GG2025/Penske Media

Se il rebranding dei Golden Globe punta a un’immagine più genuina, non è poi così male. Ayo Edebiri aveva fatto parlare di sé nel 2024, concludendo il suo discorso di ringraziamento con un sentito “grazie” agli assistenti che rispondevano alle sue email. Quest’anno, Colin Farrell ha raccolto il testimone. Ritirando il premio come miglior attore in una miniserie o film per la televisione per The Penguin, l’attore ha usato il tempo a sua disposizione per ringraziare il reparto trucco, che lo ha trasformato nel cattivo calvo e corpulento dei DC Comics e, alla fine, la donna che gli portava gli snack mentre sudava sotto le protesi.

«Oh, il servizio catering, una grande signora!», ha esclamato Farrell, accolto dagli applausi del pubblico al termine del suo discorso. «Carolina, in quelle fredde notti invernali a New York, quando ero l’unico a sudare, era sempre lì con un’acqua di cocco ogni mezz’ora. Carolina, Dio ti benedica».

Il momento è stato genuinamente toccante e ha messo in luce un ruolo spesso trascurato nella troupe cinematografica. E benedetto sia anche tu, Colin.

FLOP:

Brady Corbet al telefono

(da usa) Brady Corbet ai Golden Globes 2025

Foto: Rich Polk/GG2025/Penske Media

The Brutalist è un film straordinario: un nuovo epico racconto americano su arte e commercio, traumi e sopravvivenza, immigrazione e invenzione, sostenuto da interpretazioni sublimi e una fotografia mozzafiato. A dirigere questa epopea di tre ore e mezza c’è la mano sicura di Brady Corbet, che ha giustamente ricevuto uno dei premi principali della serata: quello per la miglior regia. Il suo discorso è stato sincero e toccante, ma purtroppo Corbet ha fatto l’infelice scelta di leggerlo dal suo telefono. Un talentuoso regista con un trofeo in una mano e l’iPhone nell’altra, intento a leggere dall’app Note, è un’immagine involontariamente comica.

Chiamateci nostalgici, ma stampare il discorso sarebbe sembrato molto più elegante. Inoltre, restare analogici riduce il rischio di ricevere, per esempio, una telefonata da un amico entusiasta di congratularsi — o di farti uno scherzo — durante uno dei momenti più importanti della tua carriera.

TOP:

La prima vittoria di Demi Moore

(da usa) golden globes 2025 demi moore

Foto: Rich Polk/GG2025/Penske Media

Demi Moore ha trascorso gli ultimi quarant’anni ad essere protagonista di tutto, dai blockbuster ai cult, ricevendo pochissimo riconoscimento da parte della critica o dai suoi colleghi di Hollywood. Non sorprende, quindi, che abbia fatto alzare in piedi il pubblico dei Golden Globe dopo aver accettato in lacrime il suo primo grande premio.

«Trent’anni fa, un produttore mi disse che ero una “popcorn actress“. E in quel momento, presi quella frase come se significasse che questo [un premio] non era qualcosa che potessi avere. Che potevo fare film di successo che incassavano tanto, ma che non potevo essere riconosciuta [come attrice seria]», ha detto Moore. «E proprio mentre mi trovavo in un momento di difficoltà, arrivò sulla mia scrivania una sceneggiatura magica, audace, coraggiosa, fuori dagli schemi, assolutamente folle, intitolata The Substance. L’universo mi stava dicendo che per me non era ancora finita».

The Substance ha conquistato critica e pubblico con il suo approccio crudo e inquietante agli standard di bellezza e all’invecchiamento. Vedere una delle sue protagoniste finalmente riconosciuta, dopo tanti anni di sottovalutazione, rappresenta una chiusura del cerchio perfetta.

Da Rolling Stone US