“Nei miei film precedenti ho cercato di presentare la Palestina come un microcosmo del mondo; il mio nuovo film Il Paradiso probabilmente cerca di mostrare il mondo come se fosse un microcosmo della Palestina”, spiega Elia Suleiman del suo nuovo lungometraggio, già menzione speciale della giuria al Festival di Cannes.
“Il Paradiso probabilmente esplora ordinarie situazioni di vita quotidiana di persone in tutto il mondo che vivono in un clima di tensione geopolitica globale”, prosegue il regista nelle note. “Invece di concentrarsi sul quadro ‘più ampio’ con cui i media ci bombardano costantemente, un quadro sempre generalizzato, mascherato e falsificato, il film si concentra sul momento ai margini del quadro, il momento banale, ovvero quello che di solito non è messo a fuoco. E così facendo si avvicina a ciò che è intimo, tenero e toccante. Le storie personali e umane che si basano sull’identificazione, che sollevano domande e incoraggiano la speranza”.
Con la storia di ES che lascia la Palestina in cerca di una patria alternativa, ma si rende conto che la Palestina lo segue come un’ombra, Suleiman ci regala una saga comica che esplora identità, nazionalità e senso di appartenenza, nella quale ES pone la domanda fondamentale: qual è quel luogo che possiamo veramente chiamare casa?
Il Paradiso probabilmente arriva al cinema il 5 dicembre, distribuito da Academy Two