Per un po’ si è pensato che, dopo Killers of the Flower Moon, Martin Scorsese avrebbe girato un film tratto dal saggio The Wager: A Tale of Shipwreck, Mutiny, and Murder di David Grann. Annunciato nel 2022, il progetto, che vede coinvolto tra gli altri Leonardo DiCaprio, non è ancora entrato in produzione, e un’intervista rilasciata dal regista di Quei bravi ragazzi al Los Angeles Times lascerebbe intendere che Scorsese sia già pronto a lanciarsi in una nuova storia, che tornerebbe a parlare di religione.
Anche in questo caso si tratterebbe dell’adattamento di un libro, nello specifico A Life of Jesus di Shūsaku Endō, autore, tra l’altro, di Silence, da cui Scorsese trasse l’omonimo film del 2016 con Andrew Garfield e Adam Driver.
«Sto cercando di trovare una strada per rendere il tema più accessibile, e togliere il peso negativo di ciò che è stato associato alla religione organizzata. Per come stanno le cose ora, di’ “religione” e tutti si agiteranno, perché è una cosa che ha fallito in molti modi. Ma ciò non significa necessariamente che l’impulso iniziale fosse sbagliato. Torniamo indietro. Pensiamoci. Poi magari si finisce a rifilarla comunque. Ma pensarci potrebbe fare la differenza, potrebbe cambiare il modo in cui viviamo le nostre vite. Non dobbiamo respingere il pensiero a priori. È di questo che sto parlando. E lo dice uno che compirà 81 anni tra qualche giorno».
Queste le dichiarazioni del regista, che avrebbe già terminato la stesura della sceneggiatura insieme al regista e critico Kent Jones. La produzione del film potrebbe già essere programmata per l’ultima parte dell’anno.
E, per tutti quelli che potrebbero già gridare al kolossal scoraggiandosi: no, non dovrebbe essere l’ennesimo film lungo tre ore. Secondo Scorsese, la durata perfetta potrebbe essere 80 minuti, meno di un’ora e mezza. Ci rimane solo, come si dice, da aver fede.