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«Il suo talento non pretendeva applausi, per questo era così ‘vero’»: il ricordo di Adamo Dionisi nelle parole di Pietro Castellitto, Maurizio Lombardi e non solo

L'attore, conosciuto al grande pubblico come il Manfredi Anacleti di 'Suburra', è morto ieri a Roma a 59 anni: «Ciao Adamo, tumulto nel cuore, attore infinito, è stato un privilegio guardarti», scrive Lombardi

Foto: Netflix

«È stato il più grande attore con cui abbia mai lavorato. Non c’era atto né parola che passando da lui non trovasse piena dignità. Aveva il ritmo nel respiro, e sapeva raggiungere il dolore col minor fiato possibile. La strada verso l’emozione era in lui sempre dritta, per questo era così “naturale”. E il suo talento non pretendeva applausi, per questo era così “vero”». Con queste parole Pietro Castellitto ricorda su Instagram Adamo Dionisi, che si è spento ieri a Roma all’età di 59 anni. A ucciderlo una malattia che l’attore, diventato celebre nel ruolo di Manfredi Anacleti in Suburra, aveva scoperto solo di recente e che l’aveva allontanato dai set. Negli ultimi giorni l’aggravamento delle sue condizioni e il ricovero all’ospedale Fatebenefratelli di Roma.

Castellitto aveva diretto Dionisi nel suo ultimo lungometraggio, Enea: «Il narcisismo è da viziati», scrive ancora il regista e attore, «E Adamo non era viziato. Ogni suo gesto era una parabola, come quando prima di cominciare a parlare, per un attimo, guardava il soffitto con grazia e dolcezza. Forse perché i ricordi erano troppi, o forse perché la fatica è donna. Nel rammarico di un artista che avrebbe meritato di più, muore la nostra innocenza. Nell’esempio di una vita che si scompone fino alla genesi di un enorme talento, vive il suo trionfo».

Tra chi ricorda l’attore sui social anche Maurizio Lombardi, che l’ha voluto in Marcello, il corto esordio alla regia in cui Dionisi regala alcune frasi instant cult: “Er cinema è un atto d’amore”, ma anche “Er cinema lo fa solo chi è cattivo”. «Ciao Adamo, tumulto nel cuore, attore infinito, è stato un privilegio guardarti. Buon viaggio», lo saluta Lombardi.

Anche Francesco Gheghi, premio Mastroianni all’ultima Mostra di Venezia e protagonista appunto di Marcello, l’ha ricordato con una foto e un cuore spezzato, così come Carlotta Antonelli, che in Suburra interpretava Angelica.

Nato a Roma il 30 settembre 1965, Dionisi era stato fra i capi degli ultrà Irriducibili della Lazio. Poi, nel 2001 un arresto per droga: a Rebibbia si era avvicinato alla recitazione, partecipando ad alcuni progetti teatrali. E poi, una volta fuori, aveva iniziato la sua carriera nel cinema e nella serialità: l’esordio in Chi nasce tondo… (2008), che ha anche co-sceneggiato. Nel 2014 Abel Ferrara lo sceglie per una parte nel film biografico ‘Pasolini’, mentre Garrone lo vuole in Dogman. L’anno successivo Stefano Sollima lo sceglie per Suburra nel ruolo di Manfredi Anacleti, che l’attore riprenderà anche nell’omonima serie Netflix. Negli ultimi anni Dionisi ha recitato anche in Brutti e Cattivi (2017), Morrison (2021), Enea (2023) e Martedì e Venerdì (2024) di Fabrizio Moro e Alessio De Leonardi uscito nelle sale cinematografiche lo scorso febbraio. Tra le serie tv, è apparso nel cast anche di Rocco Schiavone.

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