Da ragazzino era grassottello e problematico, preso in giro da tutti. Un “bombo”, come si definisce lui. Poi, nel giro di pochi anni, si è ritrovato a guardare il suo faccione stampato su un poster di 15 metri, a Times Square. Le magie del mondo dello spettacolo Made in USA, direte. E invece no, Lorenzo Richelmy quel poster (e il ruolo da protagonista nella serie Netflix Marco Polo) se l’è conquistato da solo, nonostante tutti in Italia gli dicessero che non era giusto per la parte: se n’è fregato e ha mandato un video-provino.
Lui la chiama “cazzimma”, noi coraggio. Non è un tipo che si prende troppo sul serio questo Lorenzo Richelmy. Nella nostra intervista – che trovate in esclusiva sul numero di Rolling Stone adesso in edicola – ci ha raccontato della sua adolescenza complicata, passata combattendo il deficit d’attenzione e gli sfottò dei compagni, della sua passione per la musica (nasce metallaro, se gli chiedi di nominare un gruppo parla dei Tool) e dei suoi prossimi progetti. Tre, tutti diversi e tutti al cinema. Ecco il video-backstage del nostro incontro e del servizio fotografico di Giovanni Gastel.