Ma noi, alla fine, in che periodo storico stiamo vivendo? Siamo nell’era della crisi? O in quella della post-verità? Siamo quelli dell’austerity o quelli della share economy? Esistono alternative a misure come il Fiscal Compact? Tre filmmaker, dopo cinque anni di ricerche e due di riprese, hanno provato a rispondere a queste domande nel documentario PIIGS. Il titolo fa riferimento a come viene chiamata l’Italia – insieme ad altri quattro paesi – dalla stampa europea. Proprio nel nostro paese, nel 2015, il tasso di disoccupazione giovanile ha superato il 44%.
«Lo dovete sapere voi in che periodo storico state vivendo. Per me tutto si riduce a questo: siete pochi. Siete diminuiti soprattutto dal punto di vista strategico. Io ho conosciuto una generazione che era maggioranza. Anche Pasolini se n’era accorto, la chiamava “escrescenza”. Era qualcosa di massicciamente fisico, di evidente», ha detto Erri De Luca, che ha partecipato al film – narrato da Claudio Santamaria – insieme a Noam Chomsky, Paul De Grauwe e Yanis Varoufakis.
L’approccio è stato quello del palombaro: con questo film, un documentario a metà strada tra Inside Job e le storie proletarie di Ken Loach, i due autori si sono immersi nell’Europa contemporanea, nelle tragedie della crisi e nelle storie di chi prova a reagire. Come quella di Claudia, una giovane che da sola sta cercando di salvare la cooperativa Il Pungiglione. Nonostante un milione di credito dal comune di Roma, infatti, la cooperativa rischia di chiudere per sempre, lasciando 100 dipendenti senza lavoro e 150 disabili senza assistenza.
Di storie come quelle di Claudia ce ne sono tantissime, ma non hanno ancora raggiunto la massa critica necessaria a produrre un cambiamento tangibile. Almeno questo è quello che pensa Erri De Luca, protagonista di una clip che vi proponiamo in esclusiva. «La coscienza non vi manca, ma siete pochi. Non riuscite a fare il necessario mucchio selvaggio: ci vuole un po’ di selvatico per mettersi contro tutti i poteri costituiti».