C’è ancora domani di Paola Cortellesi, lo sapete, è il caso cinematografico del momento. Ha superato i 20 milioni di euro al botteghino, e solo 7 registi italiani c’erano riusciti finora: nessuna donna, ovviamente. Eppure, incredibile ma vero, il Ministero della Cultura ha negato i fondi al progetto, poiché la considerava «di scarso valore».
Lo rivela oggi Alberto Pasquale, il presidente di Umbria Film Commission: «Il progetto si è classificato al 51esimo posto, l’ultimo, in quanto “Progetto di opera non giudicata di straordinaria qualità artistica in relazione a temi culturali, a fatti storici, eventi, luoghi o personaggi che caratterizzano l’identità nazionale”».
C’è ancora domani, ha spiegato Repubblica che ha lanciato la notizia, faceva parte di una sottocategoria speciale di 51 titoli in gara per ottenere i soldi del Ministero. Quei 51 progetti erano quelli con un costo superiore a 5 milioni di euro, e tra questi si potevano scegliere solo tre film: l’hanno spuntata Rapito di Marco Bellocchio, Comandante di Edoardo De Angelis e Confidenza di Daniele Luchetti, ancora in lavorazione. Ai primi due sono andati 630mila euro, al terzo 350mila. «Si può imputare al Ministero della Cultura quantomeno poca chiarezza nella comunicazione: non c’è nessun distinguo, nessuna postilla da cui la differenza possa essere dedotta», continua Pasquale.
E arriva anche la replica di Valerio Toniolo, il coordinatore della Commissione che ha assegnato i fondi al film, che oggi fa sapere che non spetta a loro decidere il modo in cui si fanno le graduatorie, né tantomeno dare ulteriori comunicazioni alla stampa. Sempre dal Ministero, si fa notare che, grazie al tax credit, il film di Paola Cortellesi ha avuto un ritorno di 3,5 milioni di euro. Ma quei fondi sono rimasti negati.