Instagram si è scusato per aver censurato la locandina del nuovo film di Pedro Almodóvar: l’artwork di Madres Paralelas, che mostra il primo piano di un capezzolo da cui fuoriesce del latte posizionato quasi a sembrare un occhio che piange, era stato rimosso per aver violato le linee guida del social network contro la nudità.
Il lungometraggio aprirà la 78esima Mostra del Cinema di Venezia il 1 settembre. Prima del debutto del film, il poster è stato caricato su Instagram lunedì dall’artista Javier Jaén, che ha creato l’immagine.
Instagram però ha eliminato la locandina a causa delle sue politiche sulla nudità, una posizione spesso criticata che è stata anche un catalizzatore per il movimento #FreeTheNipple; dopo che la l’immagine è stata cancellata, migliaia di persone l’hanno ripubblicata su Instagram, come ha raccontato lo stesso Jaén.
In seguito alle lamentele sui social media e alle accuse di censura contro Instagram, la società madre del social network Facebook si è scusata con Almodóvar e Jaén, osservando che il poster del film «ha infranto le nostre regole contro la nudità», ma anche che esistono «eccezioni per consentire la nudità in alcuni circostanze, ad esempio quando c’è un chiaro contesto artistico», ha affermato Instagram in una dichiarazione condivisa da Jaén. Per poi ripristinare i post che condividevano la locandina del film e aggiungere: «Siamo davvero dispiaciuti per la confusione».
Parlando con l’Association Press, Jaén ha detto del poster : «Questa è probabilmente la prima immagine che ho visto quando sono nato. Un’azienda come Instagram mi dice che il mio lavoro è pericoloso, che le persone non dovrebbero vederlo, che è pornografico. A quante persone stanno dicendo che il loro corpo è cattivo, che il loro corpo è pericoloso?».
Jaén ha anche ipotizzato che Instagram utilizzi la tecnologia AI per eliminare i post con nudità, ma che l’intelligenza artificiale sia incapace di determinare l’intento di un’immagine. «Dicono che la loro tecnologia non può differenziare il contesto. Non mi interessa. Cambiate quella tecnologia allora», ha concluso l’artista.