Dopo il successo di Jumanji e un ruolo in Don’t Worry di Gus Van Sant (bellissimo), Jack Black ritorna sul grande schermo con Il mistero della casa del tempo, tratto dal romanzo horror fantastico di John Bellairs. Il film è diretto da Eli Roth; nel cast la meravigliosa Cate Blanchett e l’enigmatico Kyle MacLachlan.
Eri già bravo in Piccoli Brividi, adesso hai decisamente capito come rendere interessanti dei personaggi fantasy
Secondo me sono i poteri magici, ho sempre voluto avere un ruolo dove esercitare poteri soprannaturali. È un film super cool. Quando il mio agente mi ha proposto il progetto, mi ha detto che c’era anche Cate Blanchett… ho accettato senza neanche leggere la sceneggiatura. E in più diretto da Eli. Solo dopo aver letto il copione ho iniziato a sentire la pressione, volevo assolutamente il ruolo di Jonathan Barnavelt, doveva essere era mio!
Ci racconti in breve la storia?
C’è un ragazzino, Lewis Barnavelt, che perde i genitori in modo tragico. Così lo mandano a vivere con me, suo zio, da sempre considerato dalla famiglia un matto, fuoridi testa. La mia vicina di casa è Florence Zimmerman, la mia migliore amica, ci vogliamo bene ma litighiamo spesso. Lewis non sa se può fidarsi di me, ma una volta scoperto che ho poteri magici e che sono una good witch, diventa mio allievo. Poi succede un casino e dobbiamo combattere insieme per sconfiggere un essere maligno, salvare il mondo etc.
Il look del film è un po’ retrò anni ’70. Qualche ricordo d’infanzia?
Eli, Brad Fischer e io, siamo tutti nati negli anni ’70 e quindi i film della nostra infanzia sono stati influenzati da Steven Spielberg e Robert Zemeckis, Ritorno al futuro, Gremlins, I Goonies, film che oltre a essere divertenti avevano alle spalle una bella storia. I bambini hanno un’immaginazione incredibile, mio figlio più grande, Sammy, ha 12 anni e idee pazzesche per decine di film. Grazie a lui ho capito che bisogna fare film per ragazzini… che non hanno paura dei film horror!
Comici che ti hanno ispirato?
Sono due categorie, quelli che mi fanno ridere TROPPO come John Belushi e Chris Farley, e quelli dal talento straordinario da cui voglio imparare come Gene Wilder, Richard Pryor, Peter Sellers. Tutti attori brillanti. Fuck! Solo adesso mi sono accorto che sono tutti morti.
E per la musica?
La prima canzone che mi ha stregato è stata I Want to Hold Your Hand dei Beatles. Poi ho avuto un periodo breve con gli ABBA e finalmente sono arrivati Pink Floyd e Styx e il prog rock. Quando ho ascoltato Ozzy Osbourne per la prima volta mi ha cambiato la vita. Mi sono innamorato dell’heavy metal, Black Sabbath, Iron Maiden, Judas Priest e cartoni animati tipo Beavis and Butt-Head di Mike Judge.
Perché l’heavy metal?
Perché è drammatico, pericoloso, ha un potere superiore a qualsiasi genere musicale.
Next?
Post-Apocalypto, il nuovo album dei Tenacious D, esce il 2 novembre, c’è anche Dave Grohl. Per promuovere l’album abbiamo anche una miniserie animata, disegnata da me, stile Rick & Morty, ma non così bella. Ho fatto tutti i disegni, è un musical rock. E poi sono protagonista in un documentario su Stephen Groo, cineasta sfigato, pazzo, geniale e super produttivo, cercatelo.
Nel futuro prossimo?
Come dice Axl Rose… “Where do we go now…”. C’è il sequel di Jumanji e poi mi vedo andare “in pensione”, su una spiaggia, con un drink in mano, ascoltando i Guns N’ Roses o i Foo Fighters… Mi piacerebbe scomparire per un po’. Voglio cucinare, non fare assolutamente un cazzo. Rilassarmi, stare con la mia famiglia… e siccome soffro di accumulo compulsivo, ripulire la cantina!