Il diabolico giocatore di bowling Jesus Quintana del Grande Lebowsky, (che rivedremo presto abbattere birilli in Going Places), Pino, il pizzaiolo razzista di Fa’ la cosa giusta oppure, ultimo in ordine di tempo, il nevrotico e squattrinato avvocato John Stone della serie tv The Night of.
A sessant’anni John Torturro è tra i più grandi interpreti americani contemporanei, attore-feticcio di registi come Spike Lee e i fratelli Coen, uno dei migliori nel tirare fuori performance incredibili anche da ruoli minori. Sarà proprio lui a ricevere il prossimo 26 giugno l’”IQOS Innovation Award”: il premio alla carriera dell’Ischia Film Festival, a supporto dell’eccellenza e delle sempre nuove forme di sperimentazione nel fare cinema.
Negli anni scorsi il riconoscimento è andato al premio Oscar e set designer della saga di James Bond Ken Adam, al Maestro della luce Vittorio Storaro, a cineasti come Abel Ferrara, Amos Gitai, Margarethe Von Trotta e ad autori italiani come Giuliano Montaldo, Pupi Avati e Pasquale Squitieri, scomparso lo scorso febbraio, a cui la manifestazione dedica quest’anno una retrospettiva.
Nato a Brooklyn nel 1957 da genitori italiani, John Turturro è attore, regista, musicista, cantante, ballerino: un artista totale e con una smodata passione per il nostro Paese e per Napoli, che ha celebrato nel film-documentario Passione, dedicato alla città partenopea e alla sua tradizione musicale.
Il 26 giugno Turturro, accompagnato dai direttori artistici del festival Michelangelo Messina e Boris Sollazzo, incontrerà il pubblico alla Cattedrale dell’Assunta del Castello Aragonese. Una conversazione a cui seguirà la proiezione di Passione, per celebrare il rapporto tra Turturro e l’Italia, culminato con la sua collaborazione con Nanni Moretti in Mia madre. L’omaggio sarà completato da Romance and Cigarettes, storia d’amore e musica con Kate Winslet e il compianto James Gandolfini, e da una sorpresa.