Kurt Russell ricorda Val Kilmer: «Ho sempre avuto un debole per lui» | Rolling Stone Italia
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Kurt Russell ricorda Val Kilmer: «Ho sempre avuto un debole per lui»

L'attore, che ha lavorato con Kilmer nel classico western 'Tombstone', ripercorre quel periodo indimenticabile: «Eravamo complici, pensavamo sempre la stessa cosa». E racconta quello che si sono detti l'ultima volta che si sono visti

Kurt Russell ricorda Val Kilmer: «Ho sempre avuto un debole per lui»

Kurt Russell e Val Kilmer in 'Tombstone' (1993)

Foto: John Bramley/Buena Vista Pictures/Everett Collection

La prima volta che Kurt Russell ha incontrato Val Kilmer è stato quando l’attore nato a Hollywood stava trascorrendo del tempo con Cher sul set del film drammatico del 1983 Silkwood. Kilmer aveva 22 anni, si era appena diplomato alla Juilliard e non aveva ancora visto l’uscita di una serie di successi Eighties come Top Secret! e il blockbuster Top Gun, ma aveva già una qualità sfuggente che lo avrebbe portato ad alcuni dei suoi ruoli più importanti. «Si capiva già allora che il ragazzo che era molto serio su quello che voleva fare», racconta Russell a Rolling Stone.

Meno di un decennio dopo, Russell e Kilmer si sarebbero ritrovati sul set di Tombstone, uno dei western più amati dell’era moderna. Nei panni del pistolero John Henry “Doc” Holliday al fianco del Wyatt Earp di Russell, l’interpretazione di Kilmer della leggenda del vecchio West è considerata una delle performance più sorprendenti nella storia del genere.

Dopo la notizia della morte di Kilmer per polmonite a 65 anni, Russell ripercorre il loro lavoro durante la tumultuosa realizzazione del film del 1993, racconta quando hanno attraversato l’Europa in aereo con la compagna di una vita di Russell, Goldie Hawn, e ricorda l’ultima volta che ha visto l’amico.

Parlando con grande franchezza, Russell affronta immediatamente la reputazione di Kilmer di essere irascibile sul set, all’inizio della sua carriera. «Sì, sono state dette molte cose su Val per cui poteva essere difficile avere a che fare con lui, ma avevamo un rapporto di enorme fiducia», dice Russell. «Era un tipo sveglio. Ho trovato sempre fondato il suo ragionamento su qualsiasi cosa avesse a che fare con il film».

Mentre alcuni, come il regista di Batman Forever Joel Schumacher, trovavano Kilmer una persona “impossibile” con la quale lavorare, altri consideravano la sua tenace dedizione al suo mestiere un dono. Che si è rivelato utile quando Tombstone è diventato un incubo per i produttori dopo che il regista originale, Kevin Jarre (che ha scritto la sceneggiatura), è stato licenziato e sostituito da George P. Cosmatos, che avrebbe dovuto rigirare il film.

Mentre il ruolo di Russell nel portare Tombstone sul grande schermo è stato ampiamente dibattuto (lo stesso Kilmer ha detto che il suo collega è stato responsabile del successo del film), l’attore attribuisce a Kilmer il merito di aver «superato le aspettative». «Ero convinto che la sua interpretazione fosse una delle sue migliori», dice Russell. «Eravamo sempre in combutta. Pensavamo sempre la stessa cosa. Questo è stato uno dei motivi principali per cui mi sono divertito così tanto a lavorare con lui. È stata una collaborazione che per molti versi meravigliosa».

Aggiunge: «Non sono in disaccordo sul fatto che fosse un tipo complicato, ma ho sempre pensato che fosse sempre così trasparente che non potevo fare a meno di apprezzarlo per questo, e avevo un debole per lui».

Mentre Kilmer aveva un «senso dell’umorismo tagliente e acido che non era apprezzato da tutti», è qualcosa che invece li ha legati. «Mi fa ridere quando ci penso», dice Russell, che ricorda che Hawn si è unita a loro durante la promozione del film e il trio si è divertito un mondo a pilotare un aereo, guidato dall’attore di Grosso guaio a Chinatown, in tutta Europa.

«Ci siamo divertiti molto in Europa, Goldie, Val e io», ricorda. «Ci sono stati momenti in cui lavoravamo tutto il giorno, io e lui, e lui mi ha semplicemente sfinito. E io dicevo: “Prendi Goldie e andate a cena fuori e divertitevi. Ci sentiamo quando torni. Non riesco a sentire un’altra parola dalla tua bocca. Non riesco a vederti. Non riesco a guardarti. Non riesco ad ascoltarti”».

«Mi chiamava “testa dura”», ride Russell. «Ero fermo nelle mie idee, nel mio approccio».

Nel 2014, una diagnosi di cancro alla gola ha rallentato la carriera di Kilmer perché faceva fatica a parlare dopo l’operazione. Russell spiega però che non ha mai perso la sua ironia e la sua arguzia.

Tre anni fa, Russell avrebbe fatto visita a Kilmer a casa sua per l’ultima volta. «Era difficile per lui parlare, [ma] aveva sempre cose meravigliose da dire. Aveva ancora un discreto senso dell’umorismo», dice Russell. «Mi ha guardato e io ho guardato lui. Ha detto: “A volte avrei potuto essere un po’ più gentile con un sacco di gente”. E ha riso. Stava facendo una sorta di retrospettiva, ripensando alla sua vita. Era un bravo ragazzo».

«Nessuno esce vivo da qui. Quindi spero che riposi in paceì», dice Russell. «Se c’è qualcuno che merita di riposare in pace, è Val».

Da Rolling Stone US

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