Il regista della trilogia non ufficiale sui presidenti americani questa volta ha scavalcato il vecchio muro. Dopo JFK – Un caso ancora aperto, Gli intrighi del potere – Nixon e W., Oliver Stone racconta Vladimir Putin. E lo fa in un documentario in quattro parti, in tutto quattro ore di interviste tra il cineasta statunitense tre volte premio Oscar e il capo del Cremlino, titolo The Putin Interviews.
Il film è andato in onda in questi giorni in America su Showtime ma non si sa ancora se e quando lo vedremo in Italia. Pare invece che Putin non l’abbia ancora visto e che lo guarderà in occasione della première russa lunedì 19 giugno.
30 ore di girato, 12 interviste realizzate tra il 2015 e il febbraio 2017, quindi anche dopo l’arrivo di Trump alla Casa Bianca e le prime notizie sui rapporti poco chiari con la Russia. Del docufilm si è parlato più che altro perché Stone è stato criticato per l’atteggiamento troppo amichevole nei confronti di Putin: per darvi un’idea James Poniewozik del New York Times ha definito il regista, “the good cop”, il poliziotto buono.
L’opinione di altri media è simile: se per il Daily Beast il film è una “spudoratamente irresponsabile lettera d’amore a Putin”, per CNN dice “tante cose su Vladimir Putin quante ne dice su Oliver Stone”. Il regista ha replicato che le opinioni negative sono contro di lui a priori e non contro il film, che comunque, e anche su questo molti critici sono d’accordo, ha momenti notevoli e mostra il presidente russo in circostanze piuttosto insolite. Stone ha detto che «Putin è uno dei leader più importanti al mondo e visto che gli Stati Uniti l’hanno dichiarato un nemico, penso sia importante che gli Americani ascoltino quello che ha da dire. Voglio evitare un ulteriore peggioramento delle relazioni».
Recensioni a parte, ci sono alcune sequenze che sono state sottolineate da molti giornalisti. Nella prima metà del documentario Putin spiega che non gli capitano mai “giornate no” perché “non è una donna”. Precisa poi che non è sua intenzione insultare nessuno ma che «È la natura delle cose e ci sono certi cicli naturali». Ha anche detto che non farebbe la doccia accanto a un uomo gay: «Perché provocarlo?» ha aggiunto «Ma sai, sono maestro di judo». In un altro spezzone Stone fa vedere a Putin Il dottor Stranamore, il capolavoro comico di Stanley Kubrick sull’apocalisse nucleare. Poniewozik descrive così la reazione: “Stone si diverte, ride, e racconta aneddoti. Putin sta seduto fermo, sorridendo un poco”. Stone poi regala il dvd a Putin e Sonia Saraiya di Variety racconta che il presidente russo apre la custodia, non trova il dvd (che è rimasto nel lettore) e commenta: «Tipico regalo americano».