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MAX3MIN: al festival dei cortissimi vincono le rocce ‘esistenziali’ dalla Bolivia

La Menzione Speciale di Rolling Stone va invece alla Cina vista (ironicamente) dall’Italia

Si è chiusa domenica 21 marzo la prima edizione di MAX3MIN, il “very short film festival” dedicato ai corti sotto i 3 minuti. Nonostante la brevissima durata, sono state molte le visioni sorprendenti da tutto il mondo, tra i 100 titoli selezionati su oltre 2.700 candidati. «Credo che la passione che ci ha spinto a creare questo festival sia la stessa che anima i registi a girare o il pubblico a guardare con attenzione», dichiara Martina Schmied, direttrice artistica di MAX3MIN. «Se, guardando i corti, anche solo qualcuno degli utenti ha avuto modo di riflettere, di immaginare, di emozionarsi, allora tutto questo ha avuto il senso che speravamo».

A vincere il Premio al Miglior Film del valore di 3.000 euro è stato il boliviano Stones di Michael Heindl, una specie di “storia esistenziale” delle pietre raccontata con un misto di humour e visionarietà. Nella cerimonia di premiazione è stato assegnato anche il Premio del Pubblico all’italiano In Intimate and Familiar Waters di Mattia Cursi. Si sono classificati immediatamente dopo Silent Tales – T-Rex di Simone Angelini e SKRZYKOT di Natalie Plaskura. Stones di Michael Heindl ha inoltre vinto il Premio degli Architetti, a cura di Giuseppe Ciorra e Cino Zucchi, fortemente voluto dal festival per dare voce a una categoria fuori dal cinema.

Il corto vincitore ‘Stones’ di Michael Heindl (Bolivia)

E anche Rolling Stone ha preso parte a MAX3MIN come media partner del festival. E ha assegnato una Menzione Speciale al corto che, in una selezione che abbraccia i Paesi, gli sguardi, gli stili più diversi, ha saputo incarnare meglio il senso del presente, l’invenzione creativa, il punto di vista personale. La menzione è andata all’italiano Noi cinesi in realtà siamo tutti dei cloni di Alessio Hong, “per la capacità di unire analisi sociologica, ironia e visionarietà. Una sintesi originale, divertente, innovativa, sospesa tra Black Mirror e cazzeggio, che vale come risposta nostrana all’hashtag #StopAsianHate. Ma scritta e pensata senza mai piangersi addosso”.

Ecco i primi classificati al festival MAX3MIN secondo la giuria composta da Tony Kaye (regista di American History X), PowerPaola (fumettista e plastic artist), Elisa Bonora (montatrice), Enrico Gabrielli (fondatore della band Calibro 35) e Martina Pastori (filmmaker):

  1. Stones di Michael Heindl (Bolivia, 2019)
  2. Deleve di Roma Glova (Russia, 2021)
  3. Hi Dad di Karolina Baranowska (Polonia, 2020)
  4. Leo di Moein Rooholamini (Iran, 2020)
  5. Black Blanc Beur di Matthieu Ponchel e Prïncia Car (Francia, 2019)
  6. Cereal Temptation di Milo Bonnard (Francia, 2020)
  7. Blue Monday di Katarzyna Orłowska (Polonia, 2020)
  8. Stillness di Jessica Mansour (Libano, 2020)
  9. Vanishing Point di Jukka Silokunnas (Finlandia, 2017)
  10. Oh Say Can you See? di Noam Sussman (Estonia, 2019)
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