«Se vogliamo proprio aprire il capitolo della disparità di pagamento… gli attori, cioè gli uomini, sono pagati di più perché si diceva che attirassero più pubblico in sala. In realtà, questo non è più vero da decenni, ma lo si usa ancora come motivo per non pagare le donne tanto quanto le loro controparti maschili».
Così si è espressa Olivia Colman ospite dello show della CNN The Amanpour Hour, condotto da Christiane Amanpour, parlando del gender pay gap esistente a Hollywood, ovvero quella serie di “convenzioni” che impediscono alle donne di essere pagate come i colleghi uomini. E no, secondo l’attrice, vincitrice di numerosi premi tra cui un Oscar per La favorita, essere professioniste stimate nel campo non muta la situazione.
«Sono molto consapevole del fatto che, se mi chiamassi Oliver Colman, guadagnerei molto di più», ha infatti continuato Colman. «La differenza di compenso tra un uomo e una donna è del 12.000%».
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Percentuali a parte, la denuncia di Colman, che cioè che le cose nell’industria hollywoodiana e dell’intrattenimento siano radicalmente diverse se si è uomo o donna, è sottoscritta da sempre più professioniste del settore. Solo la settimana scorsa, Lily Allen aveva parlato in questi termini del rapporto tra l’essere madre e il perseguire una carriera da star della musica: «Adoro le mie figlie, mi completano. In termini di fama nella musica pop, però, mi hanno completamente rovinata».