Ancor prima di esordire dalla regia con LadyBird, Greta Gerwig sapeva di essere la persona giusta per adattare Piccole donne. “Mi sono buttata in questo progetto con tutta me stessa”, dice la regista nelle note di produzione del film. “Avevo un’idea molto specifica: riguarda le donne in quanto artisti e il rapporto tra donne e denaro. È tutto già lì nel testo, ma è un aspetto della storia che non è stato approfondito prima”. Un tema che è anche al centro anche della clip in anteprima su Rolling con protagonisti Florence Pugh, che rende finalmente giustizia ad Amy March, e Timothée Chalamet nei panni di Laurie.
Gerwig ha concepito il lungometraggio come una rivisitazione fedele, attingendo il più possibile dal testo, ma anche mettendone in luce la contemporaneità. Scuote la storia, raccontandola in due tempi distinti, con le vite dei personaggi da adulti che si affiancano alle storie della loro infanzia. “Ho strutturato il film per iniziare la narrazione quando sono grandi e per approcciare l’infanzia come facciamo tutti: come un ricordo nostalgico, ma anche come chiave per capire chi sei e dove stai andando”, spiega la regista.
“La cosa meravigliosa di Alcott è che queste ragazze non sono lì per essere funzionali alle storie di altri, ma solo alle loro, e quell’idea si esprime in modo molto forte attraverso la sceneggiatura di Greta”, afferma la produttrice Amy Pascal. “È il momento perfetto per questo film perché le donne parlano più che mai di scelte, di come essere, di soldi, di cosa sia il potere e di come trattiamo con gli uomini”, continua Pascal. “Greta porta tutto questo nel film rimanendo fedele ad Alcott. Mi ha detto: ‘Voglio fare un film come nessun altro. Voglio fare un film dal libro e se riprendi in mano il libro, è più controverso, più divertente e più oscuro di quanto pensi. Voglio fare un film che sembri reale”.
Piccole donne arriva al cinema il 9 gennaio.