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‘Rumours’: sì, il titolo del nuovo film di Cate Blanchett è ispirato all’album dei Fleetwood Mac

"Era un disco notoriamente molto creativo e tutti andavano a letto tra loro, quindi per noi aveva senso", ha spiegato il co-regista Galen Johnson

LIONEL HAHN/GETTY IMAGES

I registi di Rumours, il nuovo film starring Cate Blanchett presentato in anteprima al Festival di Cannes, hanno confermato in una conferenza stampa domenica che il lungometraggio prende il nome dall’album dei Fleetwood Mac.

Descritto come una “dark comedy” su un gruppo di leader mondiali del G7 che rimangono bloccati nei boschi, portando a situazioni – ehm – dissolute, come riporta Variety, Rumors non ha molto in comune con la leggendaria band, ma il co-regista Galen Johnson ha trovato somiglianze tra la trama del film e la storia dietro il disco.

“Si dice che l’album fosse notoriamente carico di creatività e che tutti andassero a letto tra loro, quindi per noi aveva senso”, ha continuato Johnson. “Nessuno lo ha messo in dubbio. Pensavamo che le persone, i produttori e i finanziatori si sarebbero chiesti: ‘Perché Rumours?’ Ma nessuno ce ne ha mai chiesto conto, quindi è diventato semplicemente il titolo”.

“Galen mi ha confermato una cosa ieri sera, ed è strano che non sia mai venuta fuori durante le prove, cioè: ‘Perché questo film si intitola Rumours?'”, ha aggiunto Blanchett in conferenza stampa. “E mio marito aveva ipotizzato: ‘È ispirato all’album dei Fleetwood Mac?’. E tu [Galen] hai risposto: ‘Sì, è così'”.

Nonostante i parallelismi casuali tra il film e l’album, Rumors stava per avere un titolo completamente diverso. Secondo Johnson, i realizzatori stavano esaminando un “elenco dei dieci migliori nomi di album. C’era Rumours e ci piaceva”.

Non è chiaro a quale elenco di dischi abbiano fatto riferimento, ma Rolling Stone ha messo Rumours al numero 7 nella classifica dei 500 migliori album di tutti i tempi. Ed è plausibile che sia stata presa in considerazione quella Top 10 per il titolo del film. Se è così, altri candidati includevano Nevermind, Purple Rain (già utilizzato), Blood on the Tracks, What’s Going On e The Miseducation of Lauryn Hill.

Da Rolling Stone US

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