«Sono incredibilmente onorato di aver ricevuto questa nomination dai miei colleghi e a fianco di artisti eccezionali in un anno pieno di grandi film. Non pensavo l’avrei mai detto, ma sono anche incredibilmente onorato e orgoglioso che il motivo sia aver interpretato una bambola di plastica di nome Ken».
Così si è espresso Ryan Gosling, co-protagonosta insieme a Margot Robbie di Barbie di Greta Gerwig e colui che, insieme a Mark Ronson, ci ha regalato il tormentone dell’anno: Kenergy, Kenough, I’m Just Ken, insomma, ci siamo capiti. Per il suo ruolo, Gosling si è portato a casa una nomination agli Oscar 2024 nella categoria miglior attore non protagonista. Robbie e Gerwig, invece, sono state escluse dalle categorie principali per le quali avrebbero potuto concorrere, rispettivamente miglior attrice protagonista e miglior regia.
In una dichiarazione ufficiale rilasciata dopo l’annuncio delle nomination, Gosling ha commentato così la “snobbata” degli Oscar verso le colleghe: «Non c’è Ken senza Barbie, e non c’è alcun Barbie senza Greta Gerwig e Margot Robbie. Se questo film ha fatto la storia ed è stato apprezzato in tutto il mondo, il merito è soprattutto loro».
Ha poi aggiunto: «Dire che sono deluso che non abbiano ricevuto una nomination in queste categorie sarebbe un eufemismo. Sono riuscite e farci ridere, emozionare, e a spingere in avanti la cultura e la Storia con niente più che un gruppo di bambole senz’anima, poco vestite e, per fortuna, prive di organi genitali. Il loro lavoro dovrebbe essere giustamente riconosciuto, il loro posto è accanto a tutti gli altri, ottimi, nominati. Detto ciò, sono davvero felice per America Ferrera (nominata come miglior attrice non protagonista per il suo ruolo in Barbie, ndr) e per tutti gli artisti incredibili che hanno usato il loro talento per rendere questo film davvero unico».
Intanto, la corsa agli Oscar 2024 è ufficialmente iniziata, e Robbie e Gerwig potrebbero comunque portarsi a casa una statuetta. La prima come produttrice di Barbie, nominato come miglior film, la seconda per la miglior sceneggiatura non originale, sempre per Barbie, insieme al marito Noah Baumbach.