«Quando sono tornata a Milano dopo il collegio c’erano Jannacci, Gaber, Fo, Pozzetto, mi sono divertita come una matta. Jannacci girava con la Vespa, il bassista e il basso in mezzo. Era matto, ma era molto simpatico. Il più adorabile però era Gaber». È solo uno dei tanti (indimenticabili) aneddoti raccontati dalla divina Ornella sullo schermo.
Dopo l’anteprima mondiale alle Giornate degli Autori a Venezia 78, Senza fine di Elisa Fuksas con Ornella Vanoni arriva in sala (con I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection) dal 24 febbraio.
Un hotel termale degli anni ’40, assolutamente fuori dal tempo. Il luogo perfetto per raccontare una storia Senza fine, quella della vita di Ornella Vanoni, che si svela alla regista senza risparmiarsi. Una donna, un’artista, una forza della natura raccontata tra le mura di questo suggestivo set anche da alcuni amici musicisti come Vinicio Capossela, Samuele Bersani, Paolo Fresu e la sua inseparabile tromba. Un film che racconta la vita di una delle artiste più amate della musica italiana.
Per darvi un’idea, ecco un dialogo tra Fuksas e Vanoni, raccontato dalla regista: «Io: “Che significa fare un film su di te?”. Lei: “Un film sulla mia vita: fino a un certo punto è reale, poi è irreale. È come una fiaba, è bello finire la vita in una fiaba”».