La settimana scorsa, quando il SAG-AFTRA ha raggiunto un accordo provvisorio su un nuovo contratto con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP), a ricevere più attenzione in assoluto sono stati i dettagli sulla questione dell’intelligenza artificiale. Il sindacato ha annunciato che ci saranno clausole specifiche e un grafico illustra il modo in cui il sindacato e gli Studios intendono regolamentare l’intelligenza artificiale applicata agli attori.
Con l’IA qualsiasi inteprete può essere ricreato digitalmente. Il contratto afferma che le repliche digitali vengono “create durante il rapporto di lavoro di un artista con la sua partecipazione fisica e utilizzate per ritrarre l’attore in scene che non ha effettivamente girato”. È obbligatorio che gli artisti diano il proprio consenso e, se l’artista non acconsente in vita, è comunque necessario il consenso di “un rappresentante autorizzato o del sindacato” e il contratto deve descrivere in modo chiaro e specifico l’uso di questa replica. Per quanto riguarda il compenso, gli attori hanno diritto a essere pagati “per la creazione e l’utilizzo delle loro repliche e per l’utilizzo in progetti aggiuntivi o altri media”. Verranno pagati anche i residui, quando gli attori vengono pagati per la messa in onda del loro progetto televisivo o cinematografico via cavo o in streaming, nell’importo che normalmente riceverebbero se recitassero di persona e non utilizzando repliche.
Per quelle repliche digitali create in modo indipendente, realizzate con materiali esistenti e utilizzate per ritrarre attori in scene che non hanno effettivamente filmato nella vita reale, i produttori sono obbligati a ottenere preventivamente il permesso dagli attori. Se il consenso non viene dato prima della morte, gli Studios hanno comunque bisogno di “un rappresentante autorizzato o delsSindacato” per approvarlo. Il contratto deve inoltre descrivere esplicitamente come gli Studios e i produttori intendano utilizzare la replica digitale. Per quanto riguarda il pagamento, il contratto stabilisce che “il compenso e i residui [sono] contrattati”, il che non significa che gli artisti abbiano necessariamente “diritto” a un compenso per la creazione delle repliche e il successivo utilizzo in altri progetti.
Quando si parla di intelligenza artificiale generativa, definita nel contratto come “un sottoinsieme di intelligenza artificiale che apprende modelli dai dati e produce contenuti basati su tali modelli, in grado di simulare la voce, le espressioni facciali e i movimenti di un artista per creare contenuti completamente nuovi”, l’accordo afferma che i produttori hanno bisogno del permesso di un attore se intendono creare un personaggio generato dal computer che assomigli chiaramente a quell’attore. Entrambe le parti devono concordare su come verrà utilizzato il personaggio creato artificialmente nel progetto. Il sindacato deve anche essere informato dai produttori della creazione di artisti artificiali in modo che le due parti possano poi “negoziare se il compenso o qualsiasi altra considerazione sia appropriata”. Le linee guida affermano inoltre che “i produttori riconoscono l’importanza delle prestazioni umane e il rischio di sostituzione del lavoro quando utilizzano l’IA generativa”.
Nello specifico, quando si tratta di repliche digitali di attori di contorno, che il contratto definisce come una “versione digitale della voce o delle sembianze di un attore di contorno, realizzata con l’attore fisicamente presente, per scene che non ha effettivamente girato”, gli artisti devono essere informati 48 ore prima “o al momento dell’ingaggio se meno di 48 ore prima”. È inoltre richiesto un “consenso chiaro e separato” quando si utilizza la replica digitale di un attore secondario in un film. Nei casi in cui l’attore sia deceduto, anche il sindacato o gli eredi degli attori devono dare il loro consenso. Per quanto riguarda l’utilizzo di repliche digitali per sostituire completamente gli attori con ruoli secondari, il contratto afferma che queste repliche “non saranno utilizzate per evitare l’ingaggio degli attori di contorno” né saranno utilizzate per le comparse nell giorno delle riprese. Dal punto di vista del compenso, gli attori secondari verranno pagati per le loro repliche digitali come se lavorassero di persona tutto il giorno. Se la loro replica digitale viene utilizzata in modo prominente nel film, gli attori secondari verranno pagati anche come protagonisti per il numero di giorni in cui avrebbero lavorato di persona.
Venerdì il potenziale nuovo contratto è stato approvato dall’86% dei membri del consiglio sindacale. Il presidente della SAG-AFTRA Fran Drescher e il capo negoziatore Duncan Crabtree-Ireland hanno discusso alcuni dettagli in una conferenza stampa: “Riteniamo che esista una serie solida e completa di protezioni per i nostri membri contro l’implementazione dell’intelligenza artificiale nel settore”, ha affermato Crabtree-Ireland. “Permette al settore di andare avanti. Non blocca l’intelligenza artificiale ma garantisce che gli artisti siano tutelati, i diritti di consenso, al pagamento di un compenso e del lavoro siano tutelati”.
Mentre la maggioranza dei membri del SAG ha votato a favore di questo contratto e Drescher e Crabtree-Ireland parlano delle clausole sull’intelligenza artificiale come di un successo, altri membri non sono contenti dell’accordo raggiunto dal sindacato con l’AMPTP.
L’attrice Justine Bateman è stata particolarmente critica nei confronti delle clausole sull’intelligenza artificiale, condividendo su X (Twitter), un’analisi dei suoi problemi con il nuovo contratto. È apparsa anche su MSNBC per spiegare perché sia convinta che la negoziazione proposta sull’IA non funzioni: “Il problema più serio di tutti è l’inclusione nell’accordo di ‘esecutori sintetici’ o ‘elementi IA’ che somigliano agli esseri umani. Questo dà agli Studios/Streamer il via libera per utilizzare oggetti IA dall’aspetto umano invece di assumere un attore in carne e ossa”, ha scritto Bateman su X. “Una cosa è usare la generativa per creare un King Kong o un serpente volante , un’altra cosa è avere un oggetto IA che interpreta un personaggio umano invece che un vero attore. Per me questa inclusione è un anatema per un contratto sindacale”.
Bateman ha aggiunto: “Trovo sconcertante che un sindacato che rappresenta gli attori approvi la loro sostituzione con un oggetto IA. E non dimentichiamo che quegli oggetti IA sono un miscuglio delle performance passate di tutti gli interpreti, aggiungendo la beffa al danno. In conclusione, stiamo vivendo un periodo molto brutto per gli attori e le troupe. Il solo utilizzo del ‘raddoppiamento digitale’ ridurrà il numero di posti di lavoro disponibili, perché i grandi nomi avranno l’opportunità di raddoppiare o triplicare se stessi su più progetti contemporaneamente”.
Martedì inizieranno le votazioni dei membri del SAG-AFTRA per ratificare l’accordo e renderlo ufficiale.