Durante le fasi finali del montaggio di Guardiani della Galassia, il regista James Gunn continuava a ricevere messaggi provenienti dai Marvel Studios. «Nessuno», ricorda il regista, «mi dicevano che nessuno avrebbe voluto ascoltare quella musica». Gunn aveva riempito il film di brani semi-sconosciuti al grande pubblico – Come and Get Your Love dei Redbone, Hooked on a Feeling dei Blue Swede –, gli scettici erano sicuri che un repertorio come quello di una Britney degli anni ’90 sarebbe stato più efficace.
L’idea di Gunn era semplice: i brani venivano ascoltati di continuo dal personaggio di Chriss Pratt, che possedeva solo una cassetta – il regalo ricevuto dalla madre prima di morire -, l’ormai mitologico Awesome Mix Vol. 1. «Erano tutte canzoni conosciute, ma di cui nessuno ricordava il nome».
La colonna sonora, con il tempo, è diventata un disco spacca-classifiche, quindi la discussione sulla sua validità è ampiamente archiviata. Nei minuti finali del primo film – spoiler alert! – il personaggio di Pratt scopre l’Awesome Mix Vol.2, quindi non c’è da sorprendersi se anche nel sequel, Guardiani della Galassia vol.2, la musica sia importantissima.
Questa volta il regista aveva a disposizione un budget molto più grande, quindi ha potuto scegliere canzoni più familiari al grande pubblico: My Sweet Lord di George Harrison, The Chain dei Fleetwood Mac (la band ha voluto approvare la scena del film dove appare il brano), e Mr. Blue Sky degli ELO – che accompagnerà quella che Gunn ha definito come la «scena più folle che io abbia mai girato», una delle prime del film -. «Il pezzo è perfetto per l’inizio della pellicola, è davvero gioioso ma con delle sfumature dark», ha detto il regista.
I brani sono tantissimi e Gunn (che ha suonato in una band, da ragazzo, gli Icons) ha potuto regalare un momento di gloria anche a Jay and the Americans e a canzoni davvero sconosciute come Wham Bam Shang-A-Lang dei Silver. «Una delle cose più belle di questo film è proprio la possibilità di rendere popolari band dimenticate», ha detto.
Nell’economia narrativa del film, le canzoni sono un modo per ricordare la mamma di Peter Quill, Meredith. «Lei ama la musica, è fissata, ma non è assolutamente snob. Le piace qualsiasi cosa sia pop e un po’ goffa, basta che ci sia il ritornello giusto e una bella melodia. Insomma, è una ragazza un po’ stramba, si è innamorata di un alieno! Innamorarsi di un alieno è esattamente il tipo di cosa che farebbe Meredith Quill. È imprevedibile, come suo figlio», ha detto il regista.
Gunn ha ascoltato le canzoni della colonna sonora all’infinito, ma non sembra che la cosa lo turbi più di tanto. «La cosa più strana è proprio questa, non mi sono mai stancato di uno di questi pezzi», ha detto mentre ascoltavamo per l’ennesima volta Mr. Blue Sky. «Chris Pratt ha ascoltato il primo mixtape migliaia di volte, dice di essersi stancato solo di The Piña Colada Song».
Ecco cosa ci ha detto James Gunn di tutte le canzoni della colonna sonora di Guardiani della Galassia Vol.2
1. “Mr. Blue Sky” Electric Light Orchestra (1977)
«Se i Guardiani avessero una house band, sarebbero sicurament gli ELO. Mr. Blue Sky è una delle loro canzoni che preferisco. Non è stato facile ottenere i diritti, ho dovuto parlare personalmente con Jeff Lynne». I problemi sono nati perché la canzone degli ELO scelta per il primo film è stata tagliata all’ultimo momento. Alla fine, come dice Gunn, «gli abbiamo fatto un’offerta che non poteva rifiutare».
2. “Fox on the Run” Sweet (1974)
Questo pezzo appare solo nei trailer, non nel film, un po’ come è successo per Spirit in the Sky .
3. “Lake Shore Drive” Aliotta Haynes Jeremiah(1971)
«Sono cresciuto con questa canzone, è stata una hit solo nelle zone di St. Louis e Chicago. Molta gente non la conosce, ma è davvero una delle canzoni più orecchiabili di sempre. Sapevo che avrei potuto usarla in un miliardo di scene diverse del film, sta davvero benissimo con i Guardiani», ha detto Gunn.
4. “The Chain” Fleetwod Mac (1976)
«Ci sono due canzoni che incarnano perfettamente lo spirito del film. The Chain è una di queste, perché parla proprio dei nostri personaggi. L’abbiamo messa due volte nel film! L’altro pezzo è Brandy, una canzone molto importante per lo sviluppo della storia. Credo che siano due dei miei pezzi preferiti di tutti gli anni ’70».
5. “Bring it Home to Me” Sam Cooke (1962)
«Questo è semplicemente un pezzo bellissimo. Nella testa di Quill parla della sua storia con Gamora».
6. “Southern Nights” Glenn Campbell (1977)
La versione funky di Campbell della canzone di Allen Toussaint è uno dei pezzi dell’infanzia di Gunn, e dà al film un sapore diverso.
7. “My Sweet Lord” George Harrison (1971)
«Questa è una delle prime canzoni scelte per il film, perché parla di Ego – il padre di Peter Quill -, il pianeta vivente interpretato da Kurt Russell. Il pezzo accompagna molto bene la storia di questo personaggio. Sono sempre stato affascinato dalla mitologia Indù e qui ci sono delle somiglianze».
8. “Brandy You’re a Fine Girl” Looking Glass (1972)
Gunn ha sempre amato questo brano del 1972. La canzone è importantissima nel film: appare nella prima scena.
9. “Come a Little Bit Closer” Jay and the Americans (1964)
Questa hit del 1964, uno dei pezzi più vecchi della colonna sonora, accompagna una scena d’azione che Gunn ha presentato al Comic-Con. Nella scena, gli eroi «si intrattengono con un po’ di ultra-violenza, sentire il brano in sottofondo è molto divertente», ha detto il regista.
10. “Wham Bang Shang-A-Lang” Silver (1976)
Sin dall’uscita del primo film i fan hanno cominciato a consigliare a Gunn classici degli anni ’70 da inserire nel seguito. Nella maggior parte dei casi il regista conosceva già la canzone, ma non questa. L’ha amata subito: «Era così strana, all’inizio pensavo fosse uno scherzo. Non riuscivo a capire se fosse una band contemporanea a suonare in stile seventies o se fosse davvero un pezzo di quell’epoca».
11. “Surrender” Cheap Trick (1978)
Questo pezzo è una sorta di ringraziamento: la band lasciò usare (praticamente gratis) a Gunn If You Want My Love per il suo film indie del 2011 Super.
12. “Father and Son” Cat Stevens (1970)
Dopo aver sentito Howard Stern avventurarsi in una cover acustica di questo pezzo, Gunn ha deciso di inserirlo nella colonna sonora.
13. “Flashlight” Parliament (1978)
Ascoltando questo pezzo è difficile non pensare ad un Baby Groot danzante. «Vedrete, vedrete! Questa è una delle mie canzoni funk preferite», ha detto Gunn.
14. “Guardans Inferno” The Sneepers feat. David Hasselhoff (2017)
Questo è un brano originale, scritto da Tyler Bates e Gunn. Il regista è particolarmente orgoglioso del testo: hanno scelto David Hasselhoff come cantante perché è uno degli eroi d’infanzia del protagonista, Peter Quill.