«Ci sono voluti un po’ di anni, abbiamo aspettato che l’industry e il mondo fossero pronti per questo film». Come da pronostico, a Venezia 80 la parte del Leone (d’oro) la fa Poor Things, l’emancipazione della Barbie punk di Yorgos Lanthimos: «Questa creatura meravigliosa non esisterebbe senza Emma Stone, che è un’altra creatura meravigliosa. Questo film è suo, sia davanti che dietro la macchina da presa», ha detto l’autore greco, facendo anche riferimento allo sciopero e a una sua rapida risoluzione.
La giuria presieduta da Damien Chazelle ha assegnato riconoscimenti importantissimi anche al nostro Matteo Garrone, miglior regia per l’odissea della speranza di Io capitano (che regala anche il premio Mastroianni al protagonista Seydou Sarr) e a Ryūsuke Hamaguchi, Gran premio della giuria con Evil Does Not Exist.
«Il nostro film racconta il viaggio di Seydou e Moussa attraverso l’Africa, il percorso di due migranti che cercano di arrivare in Europa», ha spiegato Garrone nel suo discorso di ringraziamento, rivolgendo anche un pensiero alla tragedia accaduta in Marocco. «Lo fa usando la loro prospettiva, in una sorta di controcampo rispetto a quello che siamo abituati a vedere qui in Occidente. Per poter entrare in quella cultura mi sono aggrappato alle loro storie e ho realizzato questo lungometraggio cercando di mettere la mia visione completamente al loro servizio. Ho cercato di dare voce a chi non ce l’ha». Poi ha lasciato la parola a Mamadou, che quel viaggio l’ha vissuto: «Io sono riuscito ad arrivare in Italia, ma vorrei dedicare questo premio alle persone che non ce l’hanno fatta. E vorrei ricordare che, quando c’è la voglia e la necessità di partire, nessuno ti può fermare. Occorre quindi che ci siano diritti, che ci sia la possibilità di accedere a un visto per poter viaggiare, credo che questo sia lo strumento per stroncare il traffico di essere umani».
I migliori attori sono invece Cailee Spaeny, la Priscilla di Sofia Coppola, che ha dedicato il riconoscimento proprio a Priscilla Presley, e Peter Sarsgaard, dolce metà affetta da demenza di Jessica Chastain in Memory di Michel Franco, che ha usato parte del tempo a sua disposizione per perorare la causa del sindacato degli attori in sciopero.
L’impegno civile della decana del cinema polacco Agnieszka Holland si porta a casa il Premio speciale della giuria: «Dal 2014, quando è scoppiata la crisi dei rifugiati, circa 60mila persone sono morte cercando di raggiungere l’Europa», ha detto la regista. «E ora la situazione ritratta nel mio film continua, i migranti si nascondono nelle foreste, sono privati dei loro diritti umani, alcuni perderanno la vita, altri vivranno qui – forse – non perché non abbiamo le risorse per aiutarli, ma perché non li vogliamo. Dedico questo premio a tutti gli attivisti che stanno dando il loro contributo, dalla Polonia a Lampedusa, perché credono che il loro dovere primario sia l’umanità».
Al Pinochet vampiro di El Conde di Pablo Larraín va il (giustissimo) riconoscimento per la sceneggiatura. Nel suo discorso l’autore cileno ha auspicato un accordo tra gli sceneggiatori e l’Alliance of Motion Picture and Television Producers perché «gli sceneggiatori hanno bisogno di appoggio, collaborazione e compassione».
Ecco la lista dei vincitori della selezione ufficiale:
Concorso
Leone d’oro
Poor Things di Yorgos Lanthimos
Leone d’argento – Gran premio della giuria
Evil Does Not Exist di Ryūsuke Hamaguchi
Leone d’argento – Premio per la miglior regia
Matteo Garrone per Io capitano
Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile
Cailee Spaeny per Priscilla di Sofia Coppola
Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile
Peter Sarsgaard per Memory di Michel Franco
Premio per la miglior sceneggiatura
Guillermo Calderón e Pablo Larraín per El Conde
Premio speciale della giuria
Green Border di Agnieszka Holland
Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente
Seydou Sarr per Io capitano di Matteo Garrone
Qui invece la lista completa dei vincitori della sezione Orizzonti:
Miglior film
Magyarázat Mindenre (Explanation for Everything) di Gábor Reisz
Miglior regia
Mika Gustafson per Paradiset Brinner (Paradise Is Burning)
Premio speciale
Una sterminata domenica di Alain Parroni
Miglior attrice
Margarita Rosa De Francisco per El Paraíso di Enrico Maria Artale
Miglior attore
Tergel Bold-Erdene in Ser Ser Salhi (City of Wind) di Lkhagvadulam Purev Ochir
Miglior sceneggiatura
El Paraíso di Enrico Maria Artale
Miglior cortometraggio
A Short Trip di Erenik Beqiri
Orizzonti Extra
Premio degli spettatori – Armani Beauty
Felicità di Micaela Ramazzotti
Leone del futuro
Premio Luigi de Laurentiis Miglior opera prima
Ai Shi Yi Ba Qiang (Love Is a Gun) di Lee Hong Chi (presentato alla Settimana della Critica)