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Woody Allen e Roman Polański a Venezia, Alberto Barbera: «Non vedo dove stia il problema»

Il direttore della Mostra risponde con parole giustissime alle polemiche sulla presenza dei due autori al Lido. E parla anche dello sciopero degli attori e del «super tormentato» Bradley Cooper: «Non dorme la notte per quello che sta succedendo a Hollywood»

Foto: Ernesto Ruscio/Getty Images

In un’intervista a Variety, il direttore della Mostra del Cinema di Venezia Alberto Barbera affronta di petto le polemiche sollevate da alcuni giornalisti e utenti social dopo l’annuncio del (super) programma del prossimo festival, che si svolgerà al Lido dal 30 agosto al 9 settembre.

Polemiche che riguardano, ovviamente, la presenza fuori concorso di due autori in particolare: Woody Allen (con il suo nuovo film “francese” Coup de chance) e Roman Polański (con la satira nera The Palace, co-produzione con l’Italia).

«Non vedo dove stia il problema», attacca giustamente Barbera. «Woody Allen è stato indagato due volte alla fine degli anni ’90 (per le accuse di abuso nei confronti della figlia adottiva Dylan, ndr), ed entrambe le volte è stato assolto. Il caso di Polański invece è paradossale. Sono passati sessant’anni. Polański ha ammesso le sue responsabilità e ha chiesto perdono. La vittima (Samantha Geimer, ndr) l’ha perdonato e ha chiesto che il caso fosse chiuso. Penso che continuare a prendersela con Polański lo renda il capro espiatorio di molti altri casi che invece meriterebbero maggiore attenzione. Sono tra quelli che pensano che bisogna distinguere tra le responsabilità della persona e quelle dell’artista. Sono il direttore di un festival, non un giudice. Io giudico solo le qualità artistiche dei film. E, secondo quella prospettiva, non vedo perché non dovrei invitare Polański a Venezia».

Anche la presenza in concorso di DogMan, il nuovo film di Luc Besson, fa discutere. «Luc Besson è stato prosciolto da ogni accusa», aggiunge Barbera a proposito del procedimento – sempre per l’accusa di molestie sessuali – che l’ha visto coinvolto di recente.

Polański, che nel 2019 ha vinto il Gran premio della giuria con il bellissimo L’ufficiale e la spia, difficilmente sarà fisicamente al Lido, mentre Woody Allen «magari non farà attività stampa», prevede Barbera, «ma di sicuro verrà a Venezia per la première del suo film».

Quanto alle ripercussioni dello sciopero di attori e sceneggiatori sulla Mostra, Barbera torna a quanto detto nel corso della conferenza stampa di ieri circa la scelta dei produttori di Challengers, titolo inizialmente scelto come apertura del festival, di rimandare il film di Luca Guadagnino al 2024. «Luca ha lottato come un leone [per convincere i produttori a non ritirare il film dalla Mostra], e purtroppo ha perso», dice a malincuore il direttore della Mostra.

E cosa dobbiamo aspettarci a proposito della presenza delle star, visto il terremoto che sta sconquassando Hollywood? «È un peccato non avere nomi come Emma Stone (protagonista di Poor Things di Yorgos Lanthimos, ndr) e Michael Fassbender (in The Killer di David Fincher, ndr). Quanto a Bradley Cooper, è un caso delicato: non è solo il regista di Maestro (il biopic di Leonard Bernstein tra i titoli del concorso, ndr) ma anche il protagonista, e non vuole in nessun modo mettersi contro la SAG (la Screen Actors Guild, il sindacato degli attori che sta muovendo lo sciopero, ndr). È super tormentato in questo momento, non dorme la notte. Ma sono sicuro che farà la scelta giusta».

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