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X Factor 12, le pagelle: Mara ‘sfida’ la trap ma rimane il dubbio Asia Argento

I Bootcamp sono conclusi e le squadre iniziano a prendere forma, con la Maionchi che affronta a suo modo il gap generazionale mentre le band rimangono un punto di domanda.

Foto via Sky

La seconda e ultima parte dei Bootcamp di X Factor ci ha fornito il quadro completo dei concorrenti che approdano agli Home Visit. Una Mara Maionchi in splendida forma guiderà gli Under Uomini, in un bellissimo cortocircuito generazionale con i pischelletti che fanno trap. Invece Asia Argento con le band sarà il dubbio che ci porteremo dritti nella tomba: sarebbe stata l’accoppiata più stimolante delle ultime edizioni?

Squadra Under Uomini voto: 8

Quest’anno le donne sono favorite, sia per statistica – non vince una donna da anni –, sia perché effettivamente finora hanno dimostrato maggiore talento. Eppure la commistione con Mara Maionchi ha prodotto un ottimo risultato: da una parte una serie di sbarbini promettenti e pieni di idee, dall’altra la Mara nazionale che trasmette la stessa angoscia di una professoressa di latino incazzata e colma alla sua maniera il gap generazionale con la trap: «non ci capisco un cazzo». Alla fine è venuta fuori la squadra più variegata e stimolante di tutte, con un potenziale finalista annunciato.

Foto via Sky

Sti rapper li mangio con i bastoncini

Mara Maionchi ha segato almeno un paio di potenziali trap boy che francamente un po’ ci sarebbe piaciuto vedere ai live. Uno è Matteo Arua Novembre, ovvero un’inquietante via di mezzo tra Ghali e Telespalla Bob, l’altro è Federico Orecchia, ovvero un’inquietante via di mezzo tra Sfera Ebbasta e Sfera Ebbasta. Probabilmente sarebbero stati solo una pallida imitazione di qualcosa di già visto e sentito, però almeno un po’ di autotune in prima serata non sarebbe stato male.

Top Player

Anche se non c’è la trap, anzi, proprio perché non c’è la trap, ci sono comunque tante rime e testi scritti da dio, grazie a Marco Anastasio, che si conferma una penna sublime con le sue barre inedite buttate sulla base di Generale di De Gregori che hanno convinto tutti. Bravo anche il figlio e nipote d’arte, Leonardo Gassman, che ha il sorriso marchio di famiglia dalla sua parte, oltre a una bella voce che però dovrebbe un po’ sciogliersi. Uno che invece non deve fare niente per la sua voce è quel campione peso massimo di Emanuele Bertelli, una roba spettacolare che ha già prenotato un posto per la finale.

Marco Anastasio. Foto via Sky

Squadra gruppi voto voto: 5

Tutta questa faccenda dell’esclusione di Asia Argento dai giudici di X Factor ha assunto la stessa malinconia di una relazione estiva a tempo determinato e destinata a finire. Anche perché come abbiamo detto finora, le band ci sono sembrate molto deboli e probabilmente lei sarebbe stata la vera marcia in più, con la speranza ovviamente che Lodo non sia da meno. Purtroppo però nessuno fa miracoli e per il momento non si vedono grandi talenti da queste parti. Per usare le parole di Agnelli e Maionchi: «non sei né punk, né rock. Non sei un cazzo».

False speranze

Molti di noi si stanno affezionando all’estetica e al valore simbolico dei Red Bricks Foundation, una band indie rock britannico fatta con lo stampino e che proprio per questo sta stuzzicando la perversione del revival Anni Zero per il quale i tempi sono maturi. La loro versione di Someday degli Strokes è moscia e sterile, probabilmente non andranno tanto lontano, ma tanto basta per farci prendere bene.

Bowland. Foto via Sky

Unica speranza

Probabilmente l’unica speranza per la squadra delle band è da riporre negli iraniani Bowland, che ci avevano esaltato durante le audizioni con la versione chillout di Sean Paul. Questa volta hanno portato una versione chillout di Maybe tomorrow degli Stereophonics, altrettanto bella e ben arrangiata, anche se rimane il dubbio: X Factor non è un centro benessere, non è che tutto questo chillout finirà col romperci le palle?

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