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Sono parecchi gli attori che si sono pentiti di ruoli recitati in passato, fino (a volte) a rinnegarli. Tra i casi più recenti c’è Timothée Chalamet: in seguito alla (ingiusta) messa al bando da parte di Hollywood di Woody Allen – prosciolto da ogni accusa di molestia nei confronti della figlia adottiva Dylan a inizio anni ’90 –, ha dichiarato a proposito di Un giorno di pioggia a New York: «Non posso parlare apertamente, dico solo che non voglio il cachet guadagnato con quel film: lo darò in beneficenza». Non sono mancate le critiche per questo gesto. Ma Tim non è il solo dei pentiti illustri…
Ultimo in ordine di tempo, Tom Hanks ha da poco confessato che non accetterebbe più la parte di Andy Beckett in Philadelphia, che gli ha dato un Oscar nel 1994. «Un attore eterosessuale potrebbe fare oggi quello che ho fatto io in quel film? No, ed è giusto così. Uno dei motivi per cui il pubblico non ha avuto paura di quel film è stato il fatto che ci fossi io, a interpretare un omosessuale malato di AIDS. Ora abbiamo superato tutto ciò: non penso che le persone potrebbero accettare l’ipocrisia di un attore etero che interpreta un ruolo gay», ha dichiarato al New York Times.
Restando in ambito “sessualità e gender”, anche Eddie Redmayne adesso afferma: «Non lo rifarei. Ho girato quel film con le migliori intenzioni, ma penso sia stato un errore». Il riferimento è al ruolo della transessuale Lili Elbe in The Danish Girl (2015), che gli ha fatto guadagnare una seconda candidatura agli Academy Award dopo la statuetta vinta l’anno prima con La teoria del tutto. In cui interpretava un uomo diversamente abile, vale a dire lo scienziato Stephen Hawking: ma quello, evidentemente, non è un problema…
«Le voci delle domestiche nere raccontate nel film non sono state davvero ascoltate». Per questo l’attrice premio Oscar Viola Davis ha rinnegato The Help, grande successo che però, secondo lei, «non era pronto a dire tutta la verità. The Help è stato realizzato attraverso il filtro del razzismo sistemico, per compiacere il pubblico bianco. C’è una parte di me che si sente come se avessi tradito me stessa e la mia gente».
Twilight è invece il titolo di cui non vuole più sentir parlare Robert Pattinson. «Più leggevo il copione e più lo odiavo», ha detto a proposito del personaggio del vampiro Edward Cullen, che ha interpretato nella saga e che l’ha consacrato come star globale. Le scelte successive della sua carriera, soprattutto nel solco del cinema indie d’autore (prima del ritorno al blockbuster con The Batman), sono la prova che ha voluto davvero cambiare aria.
Per un nuovo Batman, ce n’è uno vecchio: e pentito. Vale a dire George Clooney, protagonista del capitolo Batman & Robin, diretto da Joel Schumacher nel 1997. «Ero terribile in quel film!», dice oggi. Scusandosi con i fan soprattutto per un dettaglio: i Bat-capezzoli della sua tuta da Uomo Pipistrello. Pare che George, anni dopo, abbia sconsigliato all’amico Ben Affleck di accettare la parte di Bruce Wayne: visto com’è andata, forse Ben avrebbe dovuto ascoltarlo…
Restiamo a Gotham City, terra di grandi pentimenti. A rinnegare il ruolo di Catwoman nell’omonimo (e massacratissimo) film del 2004 è stata Halle Berry. Reduce allora dall’Oscar per Monster’s Ball, l’attrice sostiene oggi che «la storia non era quella giusta». E anche che «io ero solo la star: non avevo nessuna voce in capitolo sulle scelte di scrittura e regia». In effetti, tutti si ricordano quanto fosse brutto: anche se è stato un sonoro flop al box office internazionale.
Sempre in campo superhero, pure Ryan Reynolds ha dovuto fare ammenda a proposito di un altro fiasco clamoroso: quello di Lanterna Verde (2011). «È stato terrificante»: così descrive l’esperienza sul set. La colpa sarebbe dei dissidi col regista Martin Campbell, che nel ruolo del protagonista voleva Bradley Cooper. Reynolds si è vendicato “sfottendo” il personaggio di Green Lantern in Deadpool, che invece è stato un successo. Unico dato positivo dello “scult” precedente: sul set ha incontrato l’attuale moglie Blake Lively.
Della serie “incredibile ma vero”, Harrison Ford detesta… Blade Runner! «Non è uno dei miei preferiti, tra i film in cui ho recitato», confessa. «Non c’è una vera detection, la voce off è terribile… avevo proposto alcuni cambi di sceneggiatura, ma non sono stato ascoltato». Per vostra informazione: il divo non è nemmeno troppo fiero della sua partecipazione a Star Wars. Sei proprio incontentabile, Harrison.
Incredibile ma vero, parte seconda. Kate Winslet per anni si è pentita di aver preso parte a Titanic. In particolare la scena in cui posa nuda per il ritratto che le fa Jack/Leonardo DiCaprio. «Non dovevo girarla: per via di quelle immagini sono stata bullizzata per anni, e tenuta sotto costante osservazione per il mio fisico». Col tempo, però, ha fatto pace con Rose e con quello che resta uno dei film più visti di sempre. Meno male…
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