È una quinta puntata “sanguinaria” quella di Amici, che somiglia sempre più a una soap opera alla Dinasty che a un talent. Apre l’eliminazione rimasta in sospeso dalla scorsa settimana tra Lil Jolie e Sarah, dopo le esibizioni con Cercami di Renato Zero e Per un’ora d’amore dei Matia Bazar. Esce la prima e in questo format è giusta così. Su Canale 5 si prosegue con tre manche e scopriamo che Martina è una piccola Tina Turner, Petit ha il bonus Mammamì (come Mida con Que pasa) e Sofia, con un’anima, se la gioca alla pari contro la tecnica di Marisol e Dustin.
Alla fine viene eliminata anche Gaia per interposta persona (Aurora) e Sarah cresce, ma l’inedito è un liofilizzato di Sinceramente. Ad animare la serata ci pensano il flamenco di Pettinelli e Todaro (un omaggio al film Weekend con il morto?), l’ormai incommentabile Zerbi e un Malgioglio al quale sembra mancare solo il Nobel per la pace.
Sofia
9
«Così si inizia uno spettacolo» dice Giofrè dopo la sua prima esibizione e ha ragione a esaltarla. Sempre più credibile e matura in ogni performance. E ha svelato una nuova arma: un’anima che finalmente le permette di giocarsela anche con chi ha più tecnica e charme.
Maria De Filippi
8
Le sue “interviste” a chi finisce al ballottaggio sono tra i motivi che l’hanno portata a essere soprannominata ‘la sanguinaria’. Come ti fa piangere lei e poi ti elimina, nessuno mai.
Dustin
8
Ormai non c’è differenza fra lui e i maestri. Ha già vinto.
Marisol
8
Dalla lap dance ai balli sensuali, su questo campo non ha rivali. Feroce.
Cristiano Malgioglio
8
Dopo aver fatto diventare virale la «sanduga» – anche se nessuno ha ancora capito cos’è – cita Joséphine Baker, Isabel Pantoja e George Chakiris e tutti annuiscono come se sapessero di chi stia parlando. Poi ci informa dei suoi amori «mordi e fuggi» e che in passato ha ballato la lap dance. Dalle prossime puntate le anticipazioni di Amici segnalano che entro la finale riuscirà a portare la pace nel mondo e a fermare il cambiamento climatico? Totale!
Martina
7,5
La voce non si discute, l’interpretazione su Estranei a partire da ieri di Alessandra Amoroso è un po’ venuta meno e ha la peggio con Holden (che è tutto dire). Con The Best di Tina Turner spettina tutti (tranne Zerbi) e ha migliorato anche il look. Resta tra i favoriti.
Aurora
7
Si presenta per la prima volta con un paso doble infuocato e anche sui brani di Michael Bublé e Little Richard incendia il palco. Fa tutto bene, ma evidentemente doveva finire al ballottaggio (senza meritarlo). Anzi, mette in campo più carattere e sensualità di Gaia, che sostituisce per infortunio, e avrebbe meritato di rimanere. Valorosa.
Lorella Cuccarini, Emanuel Lo
7
Serata di ordinaria amministrazione con i concorrenti, e quando ballano ispirati da West Side Story bullizzano nuovamente gli altri coach. Sembrano averci preso gusto.
Giuseppe Giofrè
7
Balla sul serio ed era ora. Niente da dire sulle qualità, solo che con tutto l’olio che si è spalmato addosso, probabilmente, da lunedì verrà a mancare sugli scaffali dei supermercati.
Enrico Nigiotti
7
Torna dove tutto è iniziato con il nuovo singolo Occhi grandi, una power ballad in stile country che funziona, come tutto quello che scrive da anni. Talento e costanza.
Sarah
7-
Con Per un’ora d’amore dei Matia Bazar in versione autoerotica e salsa elettropop merita di rimanere a scapito di Lil Jolie. Finisce di nuovo al ballottaggio finale, ma la sua crescita è costante. Peccato che l’inedito Magica sia una Sinceramente di Annalisa liofilizzata.
Il pubblico
6,5
Esplode sull’esibizione di Giuseppe Giofrè, accompagna Mida su ogni sonorità latina e in generale sembra più sveglio del solito. Piano piano comincia a sembrare formato da umani.
Alessandra Celentano, Rudy Zerbi
6,5
La Celentano è presuntuosa finché volete, ma con Marisol e Dustin ha fatto un lavoro eccellente. Zerbi invece ci porta in osteria – ed è un peccato che lui non ci rimanga -, fra canti popolari stonati e parrucche in discoteca appeso come un salame alla sfera stroboscopica. La finale è lontana, ma c’è già chi scommette su quando si trasformerà nel Cangurotto.
Lil Jolie
6,5
È una interprete e con Cercami di Zero lo conferma, anche se l’inizio è troppo blando. Sul ritornello entra nel pezzo, ma non basta e viene eliminata. Adesso comincia la vita vera.
Michele Bravi
6
Se Malgioglio si è fissato con la «sanduga» di Petit, oltre ogni ragionevolezza, Bravi sembra essersi invaghito del timbro di Holden. Ognuno ha le proprie debolezze.
Holden
6-
Everybody Hurts dei R.E.M. è senza sussulti e l’auto-tune nell’acuto finale mette i brividi (in negativo). Approccia meglio uNa DiReZioNe giUsTa e la spunta addirittura con Martina. Il timbro c’è, le sonorità dove può dare il meglio anche, la cazzimma non si intravede.
Petit
5,5
Sciccherie di Madame nella comfort zone, ma non strappa applausi. Ha poche frecce al suo arco, infatti quando è a rischio si rifugia nell’inedito virale Mammamì. Nel medley dove «Lucio Dalla incontra Liberato», i due vedono Petit e se ne vanno perplessi.
Mida
5,5
Il duetto con Sarah è loffio e Nel blu, dipinto di blu in spagnolo risulta ruffiano, soprattutto perché non riesce ad aggiungere niente di personale. L’inedito Que pasa è come Mammamì di Petit: un tormentone buono per l’estate e per salvarsi al televoto.
Anna Pettinelli e Raimondo Todaro
5
Nella sfida tra coach propongono un flamenco ambientato in un pub, solo che con la mobilità della Pettinelli sembra il sequel di Weekend con il morto mentre viene sballottata qua e là da Todaro (che almeno non la getta a terra). I bisticci con Malgioglio? Telefonati.
Barbara Foria
4
Terza ospitata e terza volta che non strappa una risata neanche se scivolasse su una buccia di banana. Basterebbe un titolo qualsiasi dei libri di Maurizio Milani per dimostrare la distanza siderale tra chi fa satira e chi no: La donna quando non capisce s’innamora. Leggetelo.
Gaia
n.d.
Assistere alla propria sostituta che balla al posto tuo e anche meglio non è facile, non a caso piange per tutta la puntata. Come se non bastasse, viene eliminata per interposta persona (Aurora). È una delle crudeltà di Amici che funzionano meglio, come in una soap opera, e Gaia in questo caso era la vittima sacrificale perfetta.