Antonella Clerici show
“Mi merito il cavallo della Rai”. E tu pensi: “Vabbè, Antonellina cara, anche meno”. Ma questo solo perché Belve è appena iniziato e non siamo nemmeno a metà intervista. Alla fine della sua ospitata, infatti, le regaleresti tutta Viale Mazzini in blocco, portiere compreso, come bonus simpatia. Verace, “mai regina e mai cretina”, Antonella va dalla Fagnani e fa sé stessa (scelta rara). Dice di “non avere scheletri nell’armadio”, ed è vero, ma tanto a lei, quelli, non servono mica: basta la sua personalità per agganciarti al divano. Così, da quello sgabello, prende vita il Clerici Show: battute (tante), frecciatine (soprattutto), confidenze (il giusto). Il piatto forte è ovviamente il Sanremo Gate: quello del sugo. Per farla breve: parlando dei pregiudizi verso il suo Sanremo (“molti avevano delle riserve verso di me, in quanto donna e in quanto venivo dal mondo della cucina, un genere bollato come di serie B”), rivela che un cantante si sarebbe rifiutato di partecipare al Festival perché lei sapeva di sugo. E fa pure il nome: Ligabue. “Così mi hanno riferito”, premette, “se non è vero, chiedo scusa, ma se è vero mi aspetto delle scuse”. A quelle parole il Liga si deve essere cappottato dal divano visto che, nel cuore della notte, ha preso i social e prima ha pubblicato un post, poi un video per smentire la faccenda: “Non ho mai detto una cosa del genere, certe frasi non mi appartengono”, assicura, aggiungendo che Sanremo gli mette ansia ed è solo questa la ragione per cui non ha mai accettato di partecipare. “Mi spiace, Antonella, che per tanto tempo ti sei portata dentro questa cosa, è una fesseria. Accetto però le tue scuse”. Il Liga quindi chiarisce, sorride e passa avanti. Senza incazzarsi a bestia. Ed è qui che sta la genialità di Clerici: con lei mica ti puoi arrabbiare. Ha quel modo di fare, da mamma affettuosa, che trasforma la peggiore critica in uno sberleffo sorridente: avete presente quella dinamica per cui, a prescindere, ha ragione sempre la mamma, che è tanto tanto arrabbiata con te ma, vabbè, poi ti perdona? Ecco, è quella roba lì che si incarna nella celebre conduttrice. All’ex fidanzato Massimo Giletti, per esempio, Antonella dà del “tirchio” che non si porta mai dietro il portafoglio, nonché del “farfallone: lui è così, c’è e non c’è”, ma lo fa sempre con quel sorriso divertito in faccia. Non c’è rancore. Manco (forse) quando ricorda del grande affronto di Barbara d’Urso, rea di aver cavalcato il gossip sul tradimento di Eddy, con tanto di intervista (poi bloccata) all’amante. “Ma è passato tanto tempo, una vita fa”. E tu ti immagini già Mamma Antonella che allunga una caramella a Baby Barbara e le dice: “Puoi tornare a giocare”. E ancora, a proposito fedifrago Eddy, dice che “aveva talento ma era troppo arrogante per fare questo lavoro”. Ma il colpo di grazia arriva quando, parlando del suo attuale compagno, chiosa: “Dopo tanti fidanzati che dovevo mantenere, finalmente uno che si mantiene da solo!”. I due sono peraltro innamoratissimi. Di certo lui non è vegano: Clerici giudica un uomo da quello che mangia perché l’amplesso “è come l’amatriciana: sugosa, unta e un po’ sporcacciona”. La nota romantica? La coppia ha scelto l’albero sotto il quale venir seppelliti, insieme. “Non ci piacciono i cimiteri”. Amen.
Lory Del Santo: Woody, scansate
Ovvero: l’intervista psichedelica. Sarà infatti che è arrivata subito dopo la pragmaticissima Clerici. O sarà che, be’, stiamo parlando di Lory Del Santo. Sta di fatto che per tutto il tempo si ha avuto l’impressione di assistere a un colloquio surreale, quasi allucinato, dove a domanda non sempre corrispondeva risposta, e queste ultime non sempre erano intellegibili. Tipo: “Lei ha il gusto dell’iperbole?”. Risposta: “Se un pesce è 20 centimetri, è 20 centimetri”. O anche: “Ha detto che i giovani sbagliano i congiuntivi, ma che poi lei se ne dimenticava perché le mandavano foto sexy. Tutto perdonato?”. E Del Santo: “Bisognerebbe cambiare la sintassi per agevolare i giovani, eliminare il congiuntivo, e comunque la misura non mi interessa, l’importante è che si muova”. Ma pure: “Il gomito è sexy. Non il seno grosso”. Epico il momento in cui Del Santo rivendica il successo da 20 milioni di visualizzazioni della serie The Lady, di cui fu regista (“è la cosa più elegante di questo mondo”) e si autoproclama degna erede di Woody Allen: “Woody lo adoro, ma i suoi ultimi film non mi sono piaciuti. Probabilmente è invecchiato, non si aggiorna, o forse ha già detto tutto quello che doveva dire. Io saprei fare di meglio: date a me quei 15 milioni di euro, e ve lo dimostro”. Come se avessimo accettato, grazie… La nostra è pura una motivatrice mancata: era lei a dire a Gianni Agnelli “dài, non arrenderti, ce la puoi fare”. Segue sguardo perplesso di Fagnani. Nonostante la deriva trash fosse sempre dietro l’angolo, la conduttrice è però riuscita a toccare anche corde più profonde, rievocando l’infanzia difficile di Lory: il suo primo ricordo è l’abbandono del padre, il secondo le botte subite dalla madre. Nel mezzo, anche un tentativo di molestie da parte del fidanzato di mamma. “Non scegli il posto dove nasci: devi resistere a stare lì, fintanto che non sei abbastanza grande per spiccare il volo e andare via”. E poi il dolore per i due figli persi: una sofferenza che lei tiene chiusa in una valigia, di cui però non può liberarsi: “Sono una sopravvissuta: sarei potuta morire diverse volte”. E tu dal divano sorridi, e quella sua eccentricità ti sembra un po’ meno eccentrica.
Tutti in piedi sul divano per Margherita Buy
Ora sì, cara Fagnani, che ci siamo capiti: lascia perdere le gag comiche, le Eterobasiche e compagnia cantante. Mollali tutti quanti a casa (sorry ma è la tv, bellezza) e vai di intervista ridanciana. Dopo la riuscitissima ospitata di Ilenia Pastorelli, ieri è arrivata Margherita Buy. Spassosissima. E no, non ce lo aspettavamo: nell’immaginario collettivo, Buy era (il passato a questo punto è d’obbligo) l’attrice algida e ansiosa, che vince mille premi, ma con la quale una cena probabilmente non te la saresti fatta mai. Invece la (citiamo) “musa nevotrica del cinema di sinistra” è stata brillante, autoironica e simpaticissima. Ha scherzato su Paola Cortellesi che, avendo fatto incetta di nomination ai David di Donatello, rischia di minare il suo primato di attrice più premiata: “Be’, aspetta, sta’ calma: intanto ancora non li ha vinti… e poi sono per il film, mica per lei come attrice”. Ha riso su tutte le osservazioni che Carlo Verdone, Nanni Moretti e giornalisti vari hanno fatto sul suo conto: “Ma che è?”, commentava sorridendo. Rilanciava sempre alle battute di Fagnani, smorzando i toni con l’ironia, dando degli stupidi a quelli “che sono sempre felicioni: ma perché?”, rivendicando l’utilità dell’ansia, e sostenendo che, quando sua figlia tarda la sera, prega la Madonna perché “anche lei aveva un figlio un po’ scapestrato che non tornava e si fermava a parlare con tutti”. Alla fine, probabilmente, non ha detto nulla di rilevante. Ma ci ha fatto ridere, tanto. La puntata è finita in un soffio e Fagnani ci ha mandati tutti a letto, stavolta con il sorriso. E va benissimo così.