Perché studiamo? Come cambia la scuola nell’era delle nuove tecnologie, delle intelligenze artificiali, delle reti neurali e del cambiamento climatico? Il nuovo documentario di Streetphilosophy, la serie di ARTE dedicata alla controcultura e al mondo giovanile contemporaneo, risponde a queste domande attraverso le voci degli studenti di Berlino, in sciopero per difendere il clima, e un ex detenuto, tutti intervistati da Ronja von Ronne.
Il documentario racconta storie come quella di Aya, partita dall’Egitto con la sua famiglia per studiare in Germania, ma che alla maturità preferisce la manifestazione di piazza. «I miei genitori mi supportano, ma fanno fatica a vivere davvero in modo sostenibile», dice. «Mio padre va a lavoro in macchina… ma sono riuscita a fargli fare la differenziata. Mia madre avrà 35 anni, viveva in Egitto e lì nessuno fa la raccolta differenziata. Ho dovuto spiegarle tutto io». Il problema, per la sua generazione, è che sta studiando per affrontare un futuro che non è mai stato così a rischio. «Per me studiare significa porsi domande», spiega Aya, «e formare un’opinione nuova. Dirsi Ok, cosa è giusto e cosa non lo è?». Potete vedere il documentario in cima all’articolo.