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Covid-19 in Messico: i narcos benefattori

In Messico il virus ha svelato le debolezze dello Stato, e i narcotrafficanti si fingono benefattori per affermare il loro potere nel paese. Il nuovo reportage di ARTE racconta cosa sta succedendo

Cinque pickup pieni di cibo entrano trionfalmente in un piccolo villaggio. Gli uomini a bordo distribuiscono alla popolazione sacchetti sigillati con la plastica. Decine di donne si avvicinano per recuperare i beni primari, di cui hanno bisogno in piena emergenza sanitaria. Tutti sorridono, e l’operazione è accompagnata da musica e dalle riprese dei droni. A consegnare il cibo, però, non è lo stato, ma i narcos, accolti come benefattori nonostante abbiano causato migliaia di morti. È una strategia: fingendosi nobili donatori, i boss della droga affermano il loro potere nel paese.

Come ovunque, anche in Messico c’è la quarantena per il coronavirus. È un isolamento duro, terribile per chi viveva sulla soglia della povertà, e ora centinaia di migliaia di persone non hanno più nulla da mangiare. Metà di chi viveva nell’economia parallela non ha più nessuna fonte di guadagno. Il virus ha svelato le debolezze del sistema, e gli spacciatori se ne approfittano e cercano di sostituirsi allo Stato. Il nuovo reportage di ARTE racconta cosa sta succedendo.

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