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E poi arriva Giorgia: top e flop della seconda serata di Sanremo 2024

Dalle performance clamorose della co-conduttrice che ci meritiamo ai cantanti turned presentatori, dal momento 'Romagna mia' a John Travolta e 'Il ballo del qua qua': il meglio e il peggio

Foto: Daniele Venturelli/Getty Images

TOP:

I cantanti turned presentatori

Ama che presenta la co-conduttrice che chiama un cantante che introduce un altro cantante che alla fiera mio padre comprò. Ma, superate le rimostranze di Giorgia (vedi più avanti) e nonostante i sorteggi per gli abbinamenti in sala stampa sembrassero il bingo al centro diurno, alla fine la trovata funziona pure. I clash dei nomi certamente aiutano: Fred De Palma presentato da Ghali, Renga Nek da La Sad (!), Loredana Bertè-Sangiovanni, Mahmood-Alessandra Amoroso (!) e via dicendo. Ghali che “Ah cavoli, non ho il microfono”, perché è abituato ad avere il gelato per cantare e invece ha la pulce sulla giacca. La Sad come i tre tenori, sul retro delle giacche però hanno stampato Amadeus punk nelle tre versioni sieeeeed. Diodato e Dargen che “ci siamo incontrati in un locale di Milano sud, ma eravamo in un altro stato emotivo” (ehm), Rose che pare nata per condurre e Amoroso e Mahmood BFF. Potrebbe pure diventare flop perché l’istituzionalità è crollata, forse non sembra una vera serata del Festivál, magari più Sanremo Giovani. In ogni caso: per noi è sì.

FLOP:

Ariston balera d'Italia

Va bene la festa della musica italiana, ma da qui alla sagra di paese è meno di un attimo. “Il mare (fuori, pure loro grande flop), la piadina, la simpatia contagiosa della gente”, attacca Amadeus per introdurre i 70 anni di Romagna mia. Eccoci qua, mancano davvero solo crudo, squacquerone e Andrea Roncato che fa il bagnino. Sul palco, ci tiene a dirlo Ama, c’è la tradizione con l’orchestra di Mirko Casadei (figlio di Raul) e i Santabalera, musicisti e ballerini tra i 13 e i 25 anni, praticamente la Generazione Z del genere. Ed è subito Canale Italia 161, Balla con noi, Cantando Ballando. “Vai col liscio”, urla qualcuno dei cantanti mentre uno di loro fa volteggiare Giovanna. Forse cantare “Romagna in fiore” nella riviera dei fiori è pefformanz, ma il giro non lo fa.

TOP:

Giorgia, la co-conduttrice che ci meritiamo

Giorgia sale sul palco e canta. È già una dichiarazione d’intenti: io sono questo, poi faccio anche il resto. E pure benissimo. Ma prima canta di nuovo E poi a Sanremo a distanza di 30 anni, il teatro (e noi a casa) in piedi sgolati: chiudete tutto, inutile far esibire chiunque altro. Nel ruolo di co-co è una fatina (l’abitino charleston!) spumeggiante e sarcastica alla bisogna, una Trilli con la voce incantata totalmente a suo agio, che a un certo punto prende possesso di tutto, accoglie Travolta e gli dice di non fare battute sul naso di Amadeus, rosica perché non può presentare i cantanti, va in mezzo ai coristi, racconta i “no” detti di cui si è pentita: “Sono stata invitata a esibirmi per un concerto tributo a Michael Jackson con lui in prima fila, ma non volevo prendere l’aereo”. Ancora: “Rifiutai un duetto con Michael Bublé, non ricordo quali motivazioni filosofiche addussi“. E poi, sì, canta ancora un medley tra Oro nero, Di sole e d’azzurro e Come saprei. E viene giù l’Ariston.

FLOP:

#ConfusedTravolta

Attenzione, perché questo è un flop che può diventare top. Siete confusi? Anche John sul palco di Sanremo, vedi il meme virale tratto da Pulp Fiction. Il siparietto è drammatico: Ama vuole esaudire il desiderio di ogni fan di Travolta, ovvero ballare con lui. Accennano Saturday Night Fever, Grease Lightening e poi, quando è il momento del twist di Pulp Fiction il conduttore si toglie le scarpe e rimprovera il figlio in prima fila: “Mi hai fatto le foto con John Travolta, che le devo postare sui social?!”. Post-sentenza del Tar sull’affaire Ferragni-Instagram dello scorso anno, però la questione è delicata e il pubblico urla: “Ti fanno la multa!”. Vedere la faccia smarrita di Travolta per capire, anche mentre deve aspettare che Ama si rimetta le scarpe (#tuttovero). Il ribaltamento per fortuna arriva all’Aristonello, courtesy of Fiore (e chi sennò), che insegna a Travolta la “duck dance”, Il ballo del qua qua. Tony Manero/Danny Zuko/Vincent Vega “le ginocchia piega un po’/poi scodinzola così/batti forte le tue mani/e fai qua qua”. Questa sì che il giro lo fa.

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