Belve Voto: 9
Prima dell’agenda di Giorgia Meloni, c’era il quadernetto rosso di Francesca Fagnani: quello che tiene sempre in mano a Belve, con dentro le famigerate domande delle sue interviste. In tantissimi, probabilmente troppi, le hanno chiesto di poterci dare una sbirciatina, ma la nostra ha sempre detto no. E già solo per questo l’amiamo. Schiena dritta e sorriso da New Gioconda sono i suoi segni caratteristici e speriamo che li porti anche all’Ariston, dove è stata invitata da Amadeus. Ufficialmente il suo ruolo è da co-conduttrice, ma siamo certi che la Belva si prenderà tutto il palco di Sanremo 2023.
Viva Rai 2! Voto: 9
Ovvero come salvarsi, “paraculisticamente”, in corner. Al 90’ minuto della stagione, ossia a dicembre, la Rai ha fatto scendere in campo Fiorello. Che è un po’, diciamocelo, come vincere ai rigori: per un’ora e mezza giochi in modo passabile, poi inanelli una bordata dietro l’altra e fai venire giù lo stadio dalle urla. Così è successo infatti con il Rosario nazionale: con il suo 14% di share – a tratti anche 16% – alle 7 e un quarto del mattino, il goleador di Viale Mazzini ha ribaltato i destini in Auditel, rotto la maledizione del 2% che gravava su Rai 2 e regalato un buongiorno all’insegna del buonumore agli italiani. Gli investitori pubblicitari, sentitamente, ringraziano.
The Roast of Life in Italy Voto: 8
Davide Calgaro: segnatevi il suo nome. L’attore (ora nelle sale con Il grande giorno accanto ad Aldo Giovanni e Giacomo), nonché comico e giovane rivelazione di Zelig, ha tentato a novembre il grande salto nell’intrattenimento, portando su Comedy Central un programma tutto suo. Il titolo è orrendo, ma il resto funziona. Eccome se funziona: Calgaro riesce a cucirsi addosso il format, dandogli personalità e ritmo, tanto che si meriterebbe di andare su una rete generalista. Il meccanismo dello show è presto detto: in ogni puntata, il comico prova a ragionare su una serie di opposti, come femminismo vs patriarcato, provincia vs città, monogamia vs poliamore. Lo fa un po’ in studio, a colpi di monologhi, un po’ on the road, andando a conoscere persone o esperti che possono dire la loro sull’argomento. Si gioca insomma con i luoghi comuni, senza mai rimanerne impantanati. Tra le chicche più godibili, il suo incontro con don Alberto Ravagnani: recuperatevelo sui social di Comedy Central…
Zelig Voto: 8
La formula “alla Sanremo” funziona: pochi appuntamenti, in modalità evento, sono la strada giusta per non usurare il format e poter avere, sul palco, le vecchie glorie. Di fatto, sono ancora loro a fare la differenza: Ale e Franz, il mimo Simone Barbato, il Mago Forest, Antonio Ornano, Teresa Mannino, Maurizio Lastrico, Teo Teocoli, Enrico Brignano… Finora infatti tra le nuove leve le vere folgorazioni sono state solo due: Max Angioni e Davide Calgaro. Un po’ pochino.
Dalla strada al palco Voto: 7
Caro Nek, per noi è un grande sì: la tua prima volta da conduttore tv ci è piaciuta. Certo, c’è ancora parecchio da lavorare (vediamo per esempio di sbracciarci meno, mentre si conduce), ma il cantante ha stoffa da vendere. Non a caso il programma è stato rinnovato dalla Rai e tornerà, con una seconda stagione, nel 2023. Al centro, come sempre, gli artisti da strada che portano in tv la loro arte, così come le loro storie. Ecco, noi la buttiamo lì: se una volta tanto si puntasse più sull’arte e non sul passato strappalacrime, non ci dispiacerebbe affatto. E, forse, sarebbe anche più in linea con Nek.
L’almanacco del giorno dopo Voto: 7
Il 2022 è indubbiamente l’anno di Drusilla Foer. Consacrata definitivamente sul palco di Sanremo (Amadeus ha un fiuto pazzesco nello scovare le spalle giuste…), la “arzilla signora”, come si definisce, ha poi continuato a camminare da sola, con le proprie gambe. Senza deluderci. Ha detto infatti “no” a quello che bisognava rifiutare (pare si sia saggiamente sfilata da Ci vuole un fiore, condotto da Francesco Gabbani) e “sì” a quello che, invece, era nelle sue corde. Come L’almanacco del giorno dopo. Gli ascolti non sono altissimi, ma almeno c’è un’idea e, soprattutto, Topo Gigio. Che, diciamocelo, è molto rock.
Pechino Express Voto: 6
La versione Sky di Pechino Express è esattamente come la versione Rai. Nè più né meno. Ma c’è un grandissimo “ma”. La piattaforma satellitare ha arruolato, nel cast dei concorrenti, Victoria Cabello, riportandola sulla scena televisiva. E questo, signori miei, vuole dire tanto, tantissimo. Noi, per esempio, abbiamo già prenotato online il water portatile – sarà un graditissimo regalo di Natale – e contiamo i giorni che ci separano dal suo nuovo show. Le ultime indiscrezioni davano infatti Super Vicky in trattativa con Sky.
The Band Voto: 5
In realtà il voto doveva essere 3, ma lo abbiamo alzato per sua maestà Gianna Nannini. Preparatissima, sembrava un concentrato di Morgan e Manuel Agnelli nelle loro giornate migliori. Anzi, era persino meglio di loro. Diceva cose come: “Siete una band, dovete andare insieme, non potete suonarvi addosso” o “Adele ce l’abbiamo già: o lei tira fuori l’utero o, per me, anche la JF Band può andare a casa”. Ci aspettiamo che Amici o X Factor la chiamino alla propria corte, perché lasciare Gianna in panchina è un insulto alla tv (oltre che alla musica). Quanto al programma, è stato un talent mancato: senza gara, senza premi e, a occhio, pure senza grandi talenti. Sembrava di guardare un saggio scolastico, e infatti gli italiani hanno cambiato canale.
Ballando con le stelle Voto: 4
Non so esattamente quando sia successo. Ma è successo. Il talent più elegante che la Rai avesse si è trasformato in una balera del trash. Quest’anno Ballando con le stelle è stato un tripudio di polemiche, barzellette pruriginose (sì, si sono messi pure a raccontare le barzellette), scazzi epocali tra giudici, strali alla “lei non sa chi sono io”, e addirittura scandali fascisti (la maglietta di Montesano con il logo della X Mas). Il tutto per niente: il cast era fortissimo e avrebbe tranquillamente sfondato senza l’aiutino della peggior spazzatura. Peccato.
Nudi per la vita Voto: 4
Nudi per la vita, ma pure nudi alla meta. Pur di rialzare lo share, a settembre Rai 2 si è messa in mutande adattando il furbissimo format Who Bares Wins. Perché furbissimo? Semplice: i protagonisti sono dei vip che imparano l’arte dello spogliarello, ma mica per narcisismo o voyeurismo. No: loro lo fanno in nome della santa, e casta, prevenzione. Lo scopo dello show è infatti sensibilizzare uomini e donne a controllarsi per prevenire i tumori al seno e alla prostata. Il ragionamento non fa una piega. Non mancano tra l’altro i momenti in stile confessionale perché, come ci viene spiegato in una delle prime puntate, “spogliarsi aiuta a parlare di certi argomenti”. Se lo dite voi…
Grande Fratello Vip Voto: 2
Davvero nel 2022 devono ancora esistere Case e Isole? Dico sul serio: a un certo punto, la popolazione televisiva non dovrebbe evolversi? A quanto pare no, se è vero, come è vero, che gli ascolti al Grande Fratello Vip non mancano. Il reality di Canale 5 funziona, inanellando strazi, polemiche e bestemmie. Si passa dal caso Bellavia al porcone sganciato da Riccardo Fogli a pochi minuti dall’ingresso dentro la casa senza soluzione di continuità: è tutto un grande, indistinto, mare di trash. Forse, l’estinzione ce la meritiamo davvero…
Gli orari dei programmi Rai Voto: 0
Capiamoci. È mai possibile che sui canali Rai i programmi più belli vadano in onda all’alba (leggi: Fiorello) o a notte fonda (Belve)? Noi qui abbiamo una vita. E, no, dire “tanto c’è RaiPlay, puoi recuperarlo” non vale: ridateci dei palinsesti umani. Viale Mazzini, se ci senti o leggi, abbi pietà di noi. Vale come buon proposito del 2023.