“Nessuna colomba della pace, solo dolore. I cadaveri ci cullano nel sonno. Una città pura, con i suoi abitanti condannati a morte. In ogni casa vivono fantasmi di martiri e orfani. Al posto dei fiori, dalla terra germogliano mine”. Sono le rime di Muramar, che come palco usa le rovine di una chiesa distrutta dalle bombe dell’ultima lotta contro l’ISIS. Muramar è uno degli artisti della generazione cresciuta tra i bombardamenti americani, il conflitto religioso tra sunniti e sciiti e il terrore dell’ISIS. Tutti questi artisti si sono dati il compito di far rinascere quei luoghi, di cambiare le cose in un paese riluttante al cambiamento. Da Mosul a Baghdad, lottano a colpi di rap e graffiti. Il nuovo reportage di ARTE racconta la loro storia.
Iraq: rap e street art per rinascere
Nelle città che hanno visto i bombardamenti americani e la lotta contro l’ISIS, una nuova generazione di artisti vuole cambiare le cose. Il nuovo reportage di ARTE racconta la loro storia