Il 1966 è stato un anno fondamentale per la storia della musica popolare: da un lato Revolver, Pet Sounds e Blonde on Blonde avevano rivoluzionato i generi d’appartenzna, dall’altro Frank Zappa e i 13th Floor Elevators esploravano i suoni della psichedelia e John Coltrane pubblicava Ascension, l’album dell’abbandono al jazz tradizionale a favore dell’estetica free fondata da Ornette Coleman.
È in quell’anno che i Rolling Stones registrano i brani di Between the Buttons, secondo Andrew Loog Oldham il disco “più inglese” – e più psichedelico – mai registrato dalla band. Anche la copertina, realizzata da Gered Mankowitz, è concepita per rappresentare l’anima più “stoned” del gruppo: la fotografia è stata scattata all’alba di un giorno di novembre 1966, dopo una lunga session di registrazione, ed è una delle immagini più iconiche della storia del gruppo. La foto di Mankwovitz è protagonista del primo episodio di Total Records: storia di una copertina, la serie pubblicata da ARTE in italiano dedicata storia della grafica musicale, raccontata attraverso le cover dei vinili che hanno lasciato il segno.
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Between the Buttons
«Gli Stones registravano di notte, e quella mattina uscimmo tutti dallo studio all’alba», dice Mankowitz nel documentario, «li guardai ed erano fatti, infreddoliti. Ho pensato: “Oddio! Sembrano proprio i Rolling Stones!” Allora ho deciso di cercare un’immagine allucinata, drogata, in cui il gruppo si dissolveva nell’ambiente».
Potete vedere l’episodio in cima all’articolo.