«Noi odiamo l’amore, noi amiamo l’odio!», grida Marilyn Manson sul palco indossando solo una bandiera americana. Siamo all’inizio degli anni ’90, e il Reverendo è “l’incarnazione dell’incubo americano”. Adulato e adorato dai fan, criticato dalla stampa e spesso trattato come il capro espiatorio di stragi come il massacro di Columbine, Manson è sempre stato un musicista contraddittorio, estremo, senza compromessi. Con la sua musica ha messo gli americani di fronte alle proprie contraddizioni, e la sua carriera è uno splendido esempio di indipendenza.
Gli anni ’90, il periodo più controverso della storia di Manson, è al centro del secondo episodio di TAPE, la serie di ARTE che “riavvolge il nastro della storia musicale” raccontando in appena tre minuti aneddoti più incredibili raccolti dietro le quinte del mondo della musica. Potete vederlo come sempre in cima all’articolo.