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MasterChef 14, le pagelle della quarta masterclass: una questione di energia

Pizza, Perù, economia circolare: chi più ne ha, più ne metta. Lo show, questa volta, si fa senza i concorrenti, che infatti vengono schiacciati dal peso delle aspettative (e dalla mancanza di brio). Una salvezza viene dalle due ospitate. Ma dove siamo finiti?
MasterChef Italia 14

Foto: Sky Italia

In un masterclass tuttifrutti, dove ognuno troverà qualcosa di suo gusto – si parte dalla cucina “green” e dagli ecosistemi virtuosi (attenzione a non calcare troppo il passo, ché sul ghiaccio si scivola), si continua con la pizza, si arriva al savor peruviano – il cibo supera per importanza, ma anche brio, i concorrenti, che rimangono gli ingredienti più pallidi di questo piatto. Confusione e poco entusiasmo affossano anche i giudici, che non si comportano male, ma non ci guidano nemmeno attraverso le due ore e più di trasmissione.

Di tutt’altro calibro le ospitate: se all’arrivo di Franco Pepe – maestro della pizza ma anche dell’imprenditorialità con il suo Pepe in Grani a Caiazzo (Caserta), magari l’avete già visto nell’edizione pizza di Chef’s Table su Netflix – gli aspiranti MasterChef sono tutti sorrisi e papille tremolanti, per lo Skill Test (ma kill di cosa, mi chiedono gli spettatori pure esperti, e io giustamente non so rispondere) pochi si sarebbero aspettati Pía León, braccio destro (e forse anche sinistro) di Virgilio Martínez (e del suo Central) in Perù, da qualche tempo a bordo della sua avventura personale, Kjolle. Lei è la preferita della stagione, finora.

Tra chi punta letteralmente sulla simpatia e chi ha le prime (e seconde) giornate-no, si arranca, ma non si demorde. Almeno, una prova a coppie tira fuori un po’ di verità dai concorrenti. E in dirittura d’arrivo il primo crepacuore della stagione, che sembra fatto apposta per tirare fuori emozioni, scontri e lacrime che fanno fatica ad arrivare. Ma dove siamo finiti?

*Attenzione: contiene spoiler.

MasterChef Italia 14

Pía León voto: 10

Pía León è una presenza, possiede la stanza. I concorrenti se ne accorgono, e mettici sopra anche i sapori di un paese piuttosto estraneo alle rotte culinarie italiane (a meno che non viviate in via Padova & dintorni a Milano, o non siate appassionati di cucina nikkei), il suo incantesimo si rivela (in)aspettatamente letale. Più che una strega, però, León sembra una fata. Attorno a lei tutto parla di gioco, e anche la sua ospitata sembra collegarsi allo spirito di (maggiore) gioia che aleggia e aleggiava sulle edizioni estere del programma. Un delizioso riequilibrio karmico.

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Franco Pepe voto: 9

Nome che precede il nome, Franco Pepe probabilmente lo sa, che fare la pizza (e la pasta della) è una delle sfide più complesse che la masterclass affronterà durante la stagione. E nonostante la giusta intransigenza agli assaggi, la leggerezza del suo impasto è riportata tra i banchi dei concorrenti, mentre questi si sotterranno sotto un mare di dubbi. E che fame, adesso.

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Sara voto: 8,5

Tra i migliori e la peggiore nella stessa puntata. Non un’accoppiata inedita, ma il voto rimane alto perché Sara non sbaglia a seguito di una testa montata, ma di un blackout. Non dovrebbe capitare, è capitato. Per fortuna, MasterChef non è la cucina di un tre stelle vecchia scuola, in cui “sei fuori” se non ti radi due volte al giorno. E il riscatto di Sara ci fa quasi desiderare una gara con regole che tengano in conto di questa umanità. PS: per ora non diamo credito alle malelingue sui ripescaggi pilotati, poi chissà.

MasterChef Italia 14

Jack voto: 8

Non so se “Jack è finalmente sbucato”, ma a questo giro si è nettamente distinto dagli altri. Vince la Mystery con un piatto non solo instagrammabile – il suo problemino – ma anche impiattato con intelligenza ed eseguito con rigore. Nell’improbabile ma funzionale coppia con Alessia, i due strappano un risultato clamoroso. Vabbè: osservo con moderata curiosità.

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Franco, Claudio voto: 7,5

Caliente come Franco non ce ne sono, e infatti a un certo punto gli si attiva lo spagnolo e chi lo piglia più. Di certo non Claudio, che in coppia con lui lo osserva come un alieno. Il bilanciamento energetico tra i due, però, funziona, e per entrambi è una buona giornata. Franco impiatta finalmente da Dio, Claudio si rivela per quello che è: un gregario eccellente, e discretoccio (letto alla Toscana) al bancone. Daje.

Gianni, Pino, Linda voto: 7

Voto simpatia ai primi due. La coppia che scoppia in realtà esplode, e voglio credere a Pino quando dice che la tattica è fare il tonto fino a tre quarti della gara. Va bene, sono qui, intrattienimi. Gianni già lo fa, scatenando la corrida e interagendo con gli chef ospiti come nessun altro. Beware of Gianni & Pinotto, che forse in due ne fanno uno (parole non mie).

Linda la metto qui: esce, va bene, ma anche lei per lo scivolone di una giornata storta. Stava lavorando dignitosamente, e mi sarebbe piaciuto averla di più lungo la gara. Anche perché, di positive come lei, non se ne ha mai abbastanza. Mancherai.

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I giudici, Simone voto: 6,5

Giudici spenti, i prevedibili guizzi di Cannavacciuolo davanti alle pizze di Franco Pepe non bastano a nascondere quel senso di vuoto. Forse non potevano sovrastare da contratto il messaggio “green” all’inizio di puntata, forse gli autori li hanno nascosti. Boh.

Simone: si risolleva in extremis dopo una puntata confusa e sottotono. Stavo per scrivere che si comincia a vedere chi pecca nella tecnica, chi è un Survivor, e che proprio lui ne era un esempio. Forse, se non l’ho scritto oggi, lo dovrò scrivere domani. Aspetta, l’ho già scritto oggi?

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Alessia, Mary voto: 6

Torna il loro destino comune, per la prima volta entrambe alla sufficienza. Pure i giudici si sono accorti che Mary sta usando la masterclass come percorso di psicoterapia, e devo dire, chapeau. Avrei voluto avere io questa idea prima di imbarcarmi nello stesso viaggio. Anche perché a quanto pare funziona, o almeno così ci viene mostrato: lingua meno affilata, consapevolezza. Pecchiamo giusto ancora ai fornelli.

Alessia passa stranamente in sordina, non svariona, lavora benissimo con Jack. Alla prova della pizza ne propone una versione dolce, Torta Fritta, forse senza sapere che, dalle parti di Parma, chiamano così lo gnocco fritto. Lapsus o serendipity?

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Anna voto: 5,5

Oggi le do un voto basso, perché non mi interessa che abbia battuto le napoletane sulla pizza né che, al netto di tutto, continui a primeggiare nella masterclass. Perché “essere i migliori” vuol dire non solo tenersi su quando il vento gira a sfavore, ma anche avere l’umiltà di conforntarsi onestamente con gli altri. Con Samuele, Anna non l’ha fatto, e ha rischiato di trascinarlo nel baratro. Com’era? Guarda nell’abisso, e l’abisso… eccetera, eccetera.

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Katia voto: 5

Fatica ancora a scollarsi dalle sue convinzioni, prima fra tutte quella di avere una sorta di marcia in più misteriosa. Non è per far la maligna, commuoversi impastando la pizza va bene, è nobile, è giusto. Però traballare su tutto quello che non è sentimento non mi pare positivo, a questa altezza della gara.

Samuele voto: 4

Confuso tra i confusi, si colpisce da solo. Deo gratias una golden pin giocata d’ufficio, altrimenti l’avremmo salutato, mi sa. Fa il sottone con Anna nella prova a coppie e presenta un piatto imperdonabile alla prova dell’eliminazione in singola. Passo e chiudo.

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