È quel giorno: la prova di pasticceria, e viene il dubbio che i concorrenti si siano sudati la masterclass solo per poter vedere comparire Iginio Massari e soffrire sotto le scudisciate della sua marisa. Fanno finta di stupirsi, o forse è scritto nel copione. Io tremerei, se fossi in loro. Anche perché, con aria di successione, il Maestro è ancora una volta accompagnato dalla figlia Debora, e in confronto a lei recita il ruolo del barboncino. Non vorrei essere nei panni dei concorrenti delle prossime edizioni.
La scure cala in effetti inclemente, e riporta in auge la dibattuta domanda: com’è che o sei cuoco o pasticcere, se evidentemente Anna riesce a starci dentro nell’uno e nell’altro? A quanto pare, però, è l’unica che apprezza la dolcezza, nella masterclass. E infatti, bomba a orologeria, eccola che ritorna, la cazzimma (mi sentite urlare? sto urlando) diffusa. Alla fine però , dopo una prova in esterna dal tema un po’ loffio, esce chi se lo merita, e la Top 10 di MasterChef Italia 14 è formata. Finalmente, siamo alla fase della gara in cui il commento “ha un punto d’aceto un po’ troppo alto” suona come un insulto.
Mentre appare sempre più evidente che i personaggi, a questo giro, non abbiano retto. E che lo scarso livello culinario – che avrebbe potuto compensare per lo show mancato – costringe i giudici a fare il lavoro per tutti. Alla fine della giostra, mi candido come autrice per un loro videopodcast.
*Attenzione: contiene spoiler.
Iginio Massari, Debora Massari voto: 10
Panettone gastronomico e croquembouche: l’accoppiata di prove stese dai Massari per i concorrenti li rispecchia, anche se non è facile dire chi sia l’uno, chi l’altro – mentre mi sembra pacifico che il dolce di scuola francese composto da bignè ripieni e impilati sia una delle sfide più difficili che il reparto pasticceria abbia mai posto agli aspiranti MasterChef. “Un dolce semplicissimo per chi lo sa fare”, questo il commento di Iginio, che tiene un forse inconsapevole banco con tutto un catalogo di uscite dal perfetto tempo comico: “Quella non è una choux, è una cacca”. “Se vuoi essere romantico, sembra un pozzo d’amore”. “Avranno l’intelligenza nelle mani?”. Debora invece distribuisce affetto a tempo (tre minuti concessi per aiutare ogni concorrente), poi tira fuori il righello e bastona chi ha accatastato troppi pochi bignè. Si lascia andare a un godurioso pronunciato in maniera robotica. Credo di voler essere lei.
I giudici voto: 9
Locatelli, Barbieri e Cannavacciuolo sono tornati in grande forma, ancora più solidi nei nuovi ruoli che li vediamo assumere. Giorgio eterno fanciullo e gentiluomo, Barbieri precisino ma amante della sostanza, Cannavacciuolo tra il guru e l’asso pigliatutto. I miei momenti preferiti sono serviti proprio da questi qua, tra giocolerie e reazioni viscerali. Bello.
Franco voto: 8
Torna tra i migliori con il suo panettone gastronomico dopo aver danzato sulle note di un immaginario feat Iginio Massari x Raffaella Carrà. Si becca il ruolo di capitano all’esterna e si comporta, a mio avviso, benissimo nonostante le difficoltà. “Voglio farli splendere”, dice dei suoi gregari, e infatti la vittoria è schiacciante. Ne affonda due su due al Pressure con le sue frecce scagliate da lontano. Un Cupido birichino, da cui guardarsi le spalle.
Anna voto: 7,5
Riaccende la sua stella dopo una puntata, la scorsa, decisamente sotto tono. Con un croquembouche (a quanto pare) spaziale – avrei voluto addentarlo, mannaggia – si guadagna il ruolo di capitano in esterna, ma qualcosa traballa. Debora Massari lo definisce “un dolce con le palle”, un po’ Boomer, ma Anna le va dietro e in effetti cominciamo a vedere la sua evil side. Una pelle di rana pescatrice di troppo non è abbastanza per tirarla giù di morale (o di punteggio) rispetto al lavoro dei colleghi.
Simone voto: 7
A me in realtà non piace giudicare la cucina di quelli che partecipano a MasterChef, ma Simone mi ha obbligato, altrimenti gli avrei dato 1. Ma che è, appena ti danno una pacca sulla spalla, anche bella grossa eh ma che c’entra, ti trasformi in un mastino che morde i calcagni a tutti? Non lo so, non ti capisco. Questo gioco non mi piace. Forse nemmeno a te, perché ti offusca così tanto da ballarti una Golden Pin davanti a un piatto perfetto. Se mi potessi sentire, e invece la gara quando scrivo è già finita, ti direi solo questo: pensaci.
Alessia, Jack voto: 6,5
Prova da “boh” per Jack, che si accasa placidamente nella zona grigia del sine infamia, sine lodo. Può essere strategia, può essere casualità. Non crea casini a livello umano e per me è più che sufficiente per esaltarmi, oltre ad avere più occhio critico che voglia di strafare (bye bye seconda Golden Pin).
Alessia mi pare invece in mirabile rimonta, almeno nelle mie simpatie. È sempre un po’ fuori tono, bizzarra, non pensa davvero a quello che dice. “Ammettiamo che Sara è bellissima, e ora che è fuori dalla masterclass sono tornata a essere la più bella”. Boh. Ok. Sgradevolmente infuocata durante la prova in esterna, come se nel sistema operativo si fosse caricata una versione precedente di lei. In cucina si tira ancora troppo la zappa sui piedi in completa autonomia.
Claudio, Gianni voto: 6
Dicevo, a me non piace giudicare la cucina dei concorrenti di MasterChef, e quindi Claudio può ancora rimanere a galla. Ne ha fatta giusta solo una ma era quella importante, per salvarsi davvero dall’eliminazione. Mentre comincia a prendere corpo la teoria dello iettatore nel contesto delle sfide in esterna (i Pressure se li è fatti tutti, lui) e ci dà quattro volte di pasta choux, nel cappellino ha una dedica della fidanzata – e capiamo anche perché non se lo toglie mai – e insomma alla fine che volete, forse un cuore anche io, da qualche parte, l’ho conservato. Uno dei cuori di palma di quella volta là.
Anche Gianni, alla fine, è uno che si impegna. Soprattutto nei condimenti, quando si lascia scappare un’imprecazione bella sonora di qua, un’altra di là. Sbaglia, incassa, dice una poesia e gli passa. Ma sì, perché no.
Mary, Katia voto: 5,5
Due del “trio” di streghe individuato da Simone (l’altra è Anna). A braccetto, Mary e Katia, le vedo bene, sempre pronte a straparlare per la scorza che hanno attorno, sempre qualcosa che non funziona al momento di chiudere il piatto. Traballano un po’. Katia è l’unico elemento di disequilibrio nella prova in esterna per la squadra di Franco. Mary si salva dall’eliminazione solo per una buona reazione di Maillard. Vedi che alla fine, ascoltando un po’…
Sara voto: 4,5
Una giornata decisamente no. Prima non cuoce la crema pasticcera per il croquembouche, poi pasticcia al Pressure e viene eliminata incoronandosi regina della cazzimma. C’era stato un momento in cui ci avevo creduto. Solo che adesso sembra lontano non solo nel tempo, ma pure nello spazio.
Samuele voto: 4
Quasi mi scordavo di dargli il voto. Forse avrei preferito dimenticare la scenata autocommiserativa sul croquembouche. Samuele, ma c’hai 19 anni, cosa fai a MasterChef? Se davvero sei ossessionato dalla cucina, è il tuo primo pensiero la mattina; se davvero ti fa così male studiare e non vedere i risultati, la soluzione si chiama scuola, andare a bottega. L’hai capito o no che si contano sulle dita di (probabilmente) una mano i cuochi canonici, una volta usciti da questa gabbia dorata?
Pino voto: 3
Anche di Pino avrei preferito dimenticarmi, e invece la sua figuraccia all’uscita dalla masterclass me la ricorderò per sempre. Stufo delle “menate” degli chef, si accontenterà probabilmente di arrostire peperoni per il resto della vita. Il che è bellissimo (e buonissimo). Ma che ti pensavi di trovare, da quel lato della telecamera? I baracconi? Dice che esce contento, dopo un piatto da galera, perché tanto non si divertiva più. Va bene, Pino, nemmeno io me lo passavo bene il tempo, con te. E così entrambi i pirati di questa edizione sono tornati a navigare su altri mari. Addios!