La vita è un giro di liscio, e gli aspiranti al titolo di quattordicesimo MasterChef d’Italia, seppure con qualche difficoltà, stanno cominciando a rendersene conto. Una Red Mystery Box spariglia nuovamente le carte e mette i cuochi amatoriali di fronte agli ostacoli del cuore: che sia di vitello, di palma, o una perifrasi per indicare i sentimenti che a volte portano in alto (quando si chiude bene un piatto, per esempio), altre affossano (quando si perde alla sfida in esterna al cospetto di coppie insieme da cinquant’anni).
E quando c’è in gioco l’emotività, si sa, si rischia di mettersi troppo a nudo. Tra pianti, dichiarazioni di “cazzimma” – dico solo una cosa: red flag – e paroloni tirati da una distanza di sicurezza, come al solito è chi tiene la cresta bassa che ci fa affezionare. E che resiste meglio all’assedio dei “pirati” Pino e Sara. Loro sì che sono pronti a riprendersi tutto quello che (non) è (mai stato) loro: il grembiule bianco per entrare nella masterclass dopo i magheggi e i panchinamenti delle selezioni.
Pronti per una cena elegante nella sfida a squadre in esterna a Boario Terme, tra cucina anni Settanta-Ottanta, empanadas lette come panzerotti – che uffa, questo costante Made in Sud – e ancora più casino della masterclass precedente? Speriamo che la vostra risposta sia diversa da quella dei concorrenti. A cui Barbieri ha solo una cosa da dire: “siete un po’ sbiavdi”, pallidi, scotti, poco appetitosi.
*Attenzione: contiene spoiler.
Anna voto: 8,5
La ricetta più semplice è quella del silenzio, e Anna per ora l’ha azzeccata. Pesa le parole per carattere o intelligenza, oltre che gli ingredienti per creare un gran piatto alla Mystery, elogiato da Barbieri ma ancor prima dai nostri occhi. All’esterna fa quello che deve fare: lavorare sodo per far vincere la propria squadra, e non si perde dietro i gossip. Bonus point perché riesce a tenere la origin story ai margini di una competenza di cui cominciamo a convincerci, e che deve prescindere da ogni scusa.
I giudici voto: 8
Che giudici, questi giudici. Se venga prima il loro carattere o quello dei concorrenti, non è dato sapere. Ma Locatelli, Barbieri e Cannavacciuolo hanno vestito i panni del toro scatenato, e se questo è quello che vediamo nel montaggio, non osiamo immaginare dietro. La linea è sottile, si badi bene. Ma lo show è anche farsi andar bene le critiche, qualche volta, e commuoversi per i complimenti. Credo ci sia proprio scritto da qualche parte, nel consenso informato.
Reza voto: 7,5
Reza mi ha sorpreso, e forse ha sorpreso anche sé stesso. Arrivato per giocare la parte e gonfiare il petto contro Pino, si scioglie ricordando il rapporto con i genitori durante la prova in esterna. Nominato capitano della squadra, la tiene ma non troppo, poi si esibisce in un seppuku morale in cui implora i giudici di togliergli il grembiule e finirla così. Ci vuole Cannavacciuolo per destarlo dal torpore. Forse non la giocata migliore della stagione, ma un rivolgimento umano che tutti potremmo incontrare. Una letterarietà che piace.
Franco, Gianni voto: 7
Franco è nella sua comfort zone: cuore, amore, sogni di futuro insieme al suo Giuseppe. È lui il nostro cocktail di gamberi, il piatto di un’altra epoca di cui potremmo non stancarci mai. Tra le padelle passa in sordina, e allora gli riservo ciò che si dice di un amore in bocciolo ma anche di uno che dura, e si lavora: il meglio deve ancora venire.
In the Mood for Love lo è anche Gianni, ormai poeta ufficiale delle brigate, che si distingue per la prima volta anche nel piatto. Dài che forse, tra attacchi di cuore e tachicardie, potrebbe emergere dalle nebbie. Com’è che fa quella canzone degli Editors? «E quando il tuo amore si romperà io sarò dentro di te, come un attacco di cuore»…
Pino voto: 6,5
Pino a un pirata ci assomiglia davvero. In effetti il suo arrembaggio getta alcuni concorrenti fuori d’equilibrio, sia per i modi che per la sostanza (non pare per nulla il peggiore, a destreggiarsi tra pentole e coltelli). Rivedibili i primi, tra sbruffonate e discutibile gestione della propria squadra in esterna, dove si fa mettere i piedi in testa un po’ da tutti e quando se ne accorge va dall’altra parte e pare voler imporre legge marziale. Vabbè, la gara è lunga. Entrare in seconda battuta deve per forza gettare nelle terre dei leoni.
Katia voto: 6
Ufficialmente ribattezzata “Donna Katia”, con Claudio (poco pervenuto in queste puntate) è la quota pasta fresca e Made in Sud. Un po’ stracotta, ma la prima a staccarsi dai suoi ingredienti deve essere lei. Si perde nei meandri di qualche errore e non fa una prova brillante come invece potrebbe. Comunque aveva cominciato su un piede decisamente meno positivo di questo. Sarà che non si becca più con Mary? Speriamo che la marea, bassa, permanga.
Sara, Jack voto: 5,5
Due pesi di fascia media ma con aspirazioni da massimi. E fin qui… Io suono come un disco rotto, me ne rendo conto, ma appena sento la parola cazzimma vado fuori di testa. Come anche le sgallettate emotive. Ma che vogliono dire? Ma che cosa sono? Questa stagione è cosa fatta, capo ha. Ma se qualcuno è all’ascolto, ve ne prego: l’anno prossimo, almeno usiamo sinonimi. Cerco sulla Treccani: decisione, risoluzione, aggressività.
Mary voto: 4,5
Un’altra adepta della cazzimma, solo che la performa in tutti i modi sbagliati. Forse è perché il significato primario della parola è meno noto, e torno sulla fidata Treccani: «Atteggiamento o comportamento improntato a furbizia opportunistica e cinica, teso a ottenere il proprio esclusivo tornaconto senza preoccuparsi del fatto di poter in tal modo nuocere ad altri». Forse Mary un po’ furbetta lo è. Accusa gli altri di mettersi solo a chiacchierare, chiacchierare, chiacchierare, poi finisce in una lite infantile con Alessia sopra una crema pasticcera. Forse non era cazzimma la parola che cercava.
Ilaria voto: 4
Giudizio relativo esclusivamente alla sua prova in cucina. Ilaria aveva un sorriso che rassicurava e pure una fragilità bella, che alla fine serve, nella vita come a MasterChef. Vederla andarsene a questo stadio della gara non stupirà nessuno. Chi stupisce invece è Martina, troppo sottotono per un voto ma che sfoggia un nuovo portafortuna, creativo e inaspettato. Siamo nel regno dei sensitivi, altro che papille.
Alessia voto: 2
Alessia, ma perché? Lo sai che ti stanno riprendendo, vero? Tra vetri infranti, invocazioni al Signore e litigate in cui Mary fa fatica a prendere tutto sul serio, io ti vorrei anche dire che ti capisco, che sono stata come te, impaurita che persino la mia ombra potesse avere una sbavatura, ed è lì che si apre l’abisso. Non è facile, ma a un certo momento la devi lasciare andare. Ventuno anni non sono tanti, tu ne vorresti avere di più. Concediteli, che arrivano solo una volta.
Gaetano voto: 1
Non cucina bene (ci dispiace) e risponde pure male. In selezione ci stanno pure gli sbagli. La sua eliminazione dalla masterclass avviene senza strascichi.