Un viaggio indietro nel tempo alla riscoperta di giochi cult che hanno segnato una generazione a partire dalla fine degli anni ’80, da Captain Blood (1988) a Siberia (2002). In dieci episodi, accompagnati dal commento dell’esperto youtuber Benzaie, la serie di ARTE ripercorre storie e fortune dei padri dell’industria videoludica francese, raccontando il talento grafico di programmatori che hanno saputo impressionare i più quotati colleghi americani.
1988 – Captain Blood
Didier Bouchon e Philippe Ulrich sfondano con un gioco ambientato nella galassia immaginaria dell’Hydra, dove si intrattengono relazioni con gli extraterrestri. I bambini di tutto il mondo stravedono per questo gioco esplorativo e le forme di comunicazione ‘aliena’.
1989 – Future Wars
I geek dell’epoca sono folgorati dai computer Amiga o Atari, infarciti di transistor: è con il supporto di questi dispositivi che il programmatore Paul Cuisset concepisce il gioco I Viaggiatori del Tempo, dotato di un’interfaccia punta e clicca.
1991 – Another World
Chiuso nella sua cameretta, l’adolescente Éric Chahi configura una realtà alternativa catapultando i giocatori in un mondo ispirato ai film di animazione dell’epoca, reso ancor più credibile grazie alla tecnica del vettoriale e ai poligoni 2D che rimpiazzano centinaia di pixel.
1992 – Alone in the Dark
Frédérick Raynal adora gli zombie, che non hanno mai avuto segreti per lui grazie alla collezione in VHS del padre. Ispirandosi a George Romero e al filone dell’incubo all’italiana, farà da apripista al genere survival horror (Resident Evil, Silent Hill) creando un gioco con un eroe baffuto in lotta contro mostri improbabili.
1992 – Dune
Il visionario Philippe Ulrich mette a punto un gioco destinato a rompere gli schemi, ispirato al romanzo di Frank Herbert. All’avanguardia dal punto di vista del supporto cd-rom, con una grafica che consente di riprodurre i volti degli attori dell’omonimo film di David Lynch, Dune è un vero e proprio fumetto fantascientifico interattivo.
1996 – Versailles
Sébastien Siraudeau è un semplice stagista, ma grazie ad un talento e a una precisione fuori dal comune, questo giovane programmatore realizza un boom di vendite senza precedenti. Mettendo d’accordo anche i genitori, che vedono in questa avventura nella Grande Storia un entertainment senza pericoli per i ragazzi.
1993 – MegaRace
Un “precursore del Grande Fratello” con sequenze alla Blade Runner, presentato da un odioso (ma realistico) personaggio dalla calvizie incipiente. MegaRace è il primo gioco di corse automobilistiche interamente realizzato in computer grafica, che permette a Majid Taibi di scalare le charts e lasciare di stucco l’America.
1997 – Atlantis
Eric Safar e Pierre Estève sono i primi a portare il genere peplum nel mondo dei videogiochi: la ‘loro’ Atlantide viene finalmente riportata alla luce a fine anni ‘90. Da molti considerato troppo contemplativo, questo gioco resta un eccellente prodotto della computer grafica, all’inseguimento di una dimensione mitologico-onirica.
1997 – Nightmare Creatures
Per un’avventura a tinte horror, per quanto ambientata nella Londra del XIX secolo, un sottofondo metal non può che aggiungere un retrogusto satanico. Portavoce della ‘lobby’ pro-musica heavy nei videogiochi, Frédéric Motte alias Elmobo, 30 anni di carriera da sviluppatore, è il factotum di questo prodotto creato in sole 48 ore.
2002 – Siberia
Impressionato da Jurassic Park e dal cinema 3D, affascinato dai paesaggi dell’Est Europa che diedero i natali ai suoi genitori, Benoît Sokal si getta a capofitto nel mondo dell’arte interattiva. In questa saga, questa star del fumetto immagina un universo popolato da automi e mammut che conquisterà il mercato russo.