La casa di Giulia Stabile e Sangiovanni voto: 10
Lo sappiamo, non è elegante fare i conti in tasca a qualcuno. Figuriamoci a una coppia così perfetta e dolce. Però ragazzi, tra premi maggiori e minori vi portate a casa, insieme, circa 300.000 euro, coppa più coppa meno. L’amore c’è, il talento pure, i soldi sono quelli giusti. Un piccolo investimento e comprate un bell’appartamento insieme, vi ribattezzate i Sangiulianni e su Instagram mi diventate i rivali dei Ferragnez. Già mi vedo un pargolo addormentato al ritmo di Malibù o Giulia che passa dal salotto al bagno con una doppia piroetta. Forza ragazzi, poi se litigate Maria vi può sempre far far pace a C’è posta per te, se volete movimentare la storia ve ne andate a Temptation Island e alla fine se proprio va male vi cercate un nuovo amore a Uomini e donne. Pensateci, che poi è un attimo che li spendete in cazzate.
Sangiovanni voto: 9
Abbiamo sempre sottolineato la sua maturità, nello scrivere testi così come nel mettersi in scena e stare in controllo quando altri invece perdono la testa. Lo dimostra in quest’ultima puntata: rinasce dopo l’ultimo mese con il freno a mano tirato, in cui sembrava stanco e brillava poco. Comunque abbastanza per arrivare in finale in scioltezza grazie alla rendita accumulata prima (e testimoniata dai dati dello streaming) e al fatto che i suoi avversari erano competitivi quanto la Juventus di Cristiano Ronaldo in Champions League. Lui lo ha capito e da bravo stratega si è tenuto il meglio per l’ultima tappa. Non sbaglia nulla, ritrova lo smalto degli inizi, riesce a definire meglio un’identità artistica ancora debole oltre la scrittura che è il suo forte (anche se la sensazione di sentire un Madame maschio rimane). Non basta, perché il talent è anche un po’ reality e Giulia è impossibile non amarla. Figuriamoci se a decidere è il televoto (sì vostro onore, ho mandato il numero max di messaggi possibili per lei, lo ammetto). Lui si consola cannibalizzando tutti gli altri premi (critica, radio, Siae, chi più ne ha, più ne metta). Ci piace anche la malcelata rosicata quando è già convinto di dover consolare Giulia e si ritrova secondo. Segno di grinta e giusta cattiveria. E lo dissimula bene.
Alessandro Cavallo voto: 8
Contando che Deddy e Aka7even sono usciti mentre ancora si chiedevano come erano finiti in finale (e pure noi), lui era il terzo incomodo che davvero aveva pochissime speranze di rompere il sogno catodico perfetto, ovvero la coppia ideale in finale e a giocarsi la vittoria. Lui però non si dà per vinto e si gioca la finale alla grande, mostrando a tutti il suo talento, la sua maturità artistica e umana, il suo carisma e pure che è figo vero. Resiste persino alla coreografia familiare di Giulia con tanto di madre cubitale su wall, una cosa così kitsch che neanche a un prediciottesimo avrebbero avuto il coraggio di fare e proiettare. Ad Amici è arrivato che già era una spanna sopra gli altri, qui si è perfezionato e nell’ultima puntata è stato perfetto. Non è bastato, il suo guaio è aver passato il tempo a studiare e allenarsi e non a rimorchiare.
Giulia Stabile voto: 7
Ha vinto, è vero, eppure noi le diamo il voto più basso di quelli che le abbiamo destinato in tutte queste settimane. Se in semifinale aveva superato alla grande un attacco di panico, qui l’emozione sembra avere la meglio (oltre alla maratona fisica affrontata in questo sabato) e rende al 30%. Non si sente la magia, è sempre ad alti livelli ma non vola, non piega spazio e tempo come al solito. Persino quando viene dichiarata vincitrice non è veramente lei. Fa i suoi compiti con diligenza e sembra voler arrivare alla fine per alzare la mano del suo Sangiovanni. Ma il pubblico ha memoria e decide di premiarla per tutto il percorso. E vince chi forse non finirà mai alla Scala o nei grandi musical, chi non sarà neanche una grande ballerina televisiva, ma che non potrà non trovare un posto perché sa tirare dentro quello che fa tutto e tutti. Bisognerà inventarsi un genere per Giulia Stabile, trovare il modo di valorizzarla, perché sa dare emozioni potenti e muove il suo corpo oltre gli schemi. Ora deve crescere, affinarsi e nel frattempo definire la sua cifra, già così evidente. E poi ne vedremo delle belle. Grazie ragazza, e complimenti, sei la prima ballerina a vincere Amici in 20 anni. Chissà cosa direbbe Rula Jebreal di questo.
La giuria voto: 6
Alla fine del talent non hanno fatto danni, e già è molto. La verità su questi tre la dice Maria De Filippi credendo di far loro un complimento: «siete stati una giuria perfetta perché non siete stati invadenti». Dei soprammobili, insomma. Stash è come le sue canzoni: lo riconosci e te lo dimentichi con la stessa velocità. Emanuele Filiberto ha fatto il giro: talmente scarso come giudice da risultare simpatico, in fondo devi essere un genio se, senza alcun talento se non il vestir bene, hai cantato a Sanremo e hai fatto il giudice ad Amici, pur senza alcuna reale competenza per entrambe le cose. Sul ballo, dopo il valzer con Alessandra Celentano, gli lasciamo l’onore delle armi. Stefano De Martino è nel suo, è bravo, potrebbe osare di più ma sembra avere un sacro rispetto dello studio e della padrona di casa, a cui deve tutto. Mette a suo agio i ragazzi con commenti e consigli, è attento senza essere smielato, è ironico quando serve e severo se necessario. Lui sì che poteva essere un po’ più invadente.
La stampa in “studio” voto: 5
Escluso il nostro Filippo Ferrari che cita i numeri dei ragazzi e Renato Franco del Corsera che si permette un neutro “faccio fatica a mettere a confronto canto e ballo”, il wall con i giornalisti – di ogni tipo e testata: agenzie, siti, quotidiani, settimanali – è un coro monotono di «che bello», «che emozione», «facciamo un applauso a Maria». Qualcuno si lancia in monologhi sulla solidarietà femminile per votare Giulia, altri sulla sua risata, c’è chi la definisce “tenera” per giustificare il proprio voto. Idem su Sangiovanni che riceve un plebiscito di voti in fotocopia, non a caso i fuoriclasse come Dondoni e Vacalebre non fanno 0-0 e votano il primo Alessandro definendolo “il miglior concorrente di sempre” e il secondo Sangiovanni ma citando un pezzo di un suo testo, perché a ora questo ragazzo è soprattutto un ottimo autore. Il resto è un coro di consensi per concorrenti e conduttrice e format che fa impallidire quello per Mario Draghi premier qualche mese fa. Ci mancava solo che Maria De Filippi fosse fatta beata in diretta come suggerivano Pio e Amedeo. Il giornalismo dovrebbe essere il cane da guardia del potere? Qui al massimo è il barboncino di Maria. Eppure farebbe comodo pure a lei un po’ di contraddittorio e ai suoi giovani concorrenti scontrarsi anche con una critica più pungente. Non si sederebbero sugli allori né ci si addormenterebbe su un format consumato (ma, va detto onestamente, ancora efficacissimo visto le percentuali di share).
Deddy e Aka7even voto: 4
Ah, perché c’erano? Uno non ha retto la lunga distanza ed è scomparso, un po’ per inconsistenza (ha sparato le cartucce migliori all’inizio), un po’ per amore (l’eliminazione di Rosa lo ha messo ko), l’altro ancora non si è capito cosa voglia diventare, che musica fa e come. Per carità ad Amici abbiamo visto andare in finale anche cantanti peggiori, ma loro non fanno nulla per farci cambiare idea su di loro in quest’ultima puntata, nonostante le opportunità nella prima parte di questo atto conclusivo.
Gaia Gozzi voto: 3
Che Amici abbia qualche problema lo capisci dal fatto che quando compare Gaia con la coppa la prima reazione è “chi hanno ripescato?”. Poi nel tuo cuore di appassionato suona un campanello e sì, te la ricordi quella ragazza. Ha vinto l’edizione scorsa (ed è stata a Sanremo). Ti sei chiesto per giorni come sia successo. Rimarrà celebre per aver detto “mi sto cagando addosso” presentando il trofeo e per una canzone che ha chiuso l’edizione che sembrava scippata a una Dua Lipa non troppo sobria. Boca è un pezzo così brutto che ti fa rimpiangere i peggiori Festivalbar della storia.
La puntata finale voto: 2
Sciatta, piatta, persino confusa (a momenti non capisci neanche chi viene eliminato, soprattutto all’inizio). Ok essere pop e popolari, ma questo non vuol dire buttarla via così (oddio, non è che quest’edizione abbia brillato per cura dei dettagli e del linguaggio). La scrittura di questa puntata è più brutta persino del font usato per introdurre gli ospiti o il direttore artistico Jarni, una di quelle cose che potevi vedere su account youtube sfigati dieci anni fa. Dopo che per mesi ogni eliminato veniva “intervistato” da Maria che lo blandiva, coccolava, consolava e gli dava lezioni di vita i tre finalisti eliminati in quest’ultimo giro di giostra vengono inghiottiti nel nulla. Non un saluto, una loro parola, un video commemorativo (c’è dopo, ma di tutta l’edizione e Martina balla fuori tempo pure lì).
Pio e Amedeo (ma pure chi scrive) voto: 1
Quando scopri di aver fatto durante queste settimane, in queste pagelle, almeno un paio di battute che hanno fatto anche loro, qualcosa ti muore dentro. Eppure bastava rileggerle ad alta voce, magari imitando la loro voce, per rendersi conto di quanto fossero brutte. In più avendo poche idee ma confuse, avendo scoperto che Nino Frassica aveva nobilitato il programma, lo copiano. Portano una finta lettera per Maria De Filippi (nel caso di Nino era un libro su Maria, qui l’elogio della Beata Maria da Pavia) e la leggono. Male, non dandosi i tempi giusti, con battute che quando fanno ridere sono di altri (vedi l’imitazione di Maurizio Costanzo). Amedeo poi ci dà una lezione di politica ed economia e nonostante ce l’abbia scritto giusto, corregge il copione e dice che l’euro è entrato in vigore nel 2001 e non nel 2002. Chissà, forse a Foggia è arrivato prima. Poi chiudono con qualche battuta razzista sui campani e allusioni sessuali da seconda media (quella sulla Cuccarini indegna). Il solito repertorio di questi due grandi poeti della comicità, insommma. E noi a chiederci cosa abbiamo fatto di male alla Puglia. Perché ci avete mandato loro a conquistare l’Italia con le loro (in)Felicissime sere, gli Emigratis (uno dei punti più bassi della tv italiana) e gli sketch ad Amici? Non potevate che so (ri)mandarci quei geni di Toti e Tata? Ah, copiano anche il bacio in bocca a Maria. Da Benigni.