Quando il gioco si fa duro, Nunzio la butta in caciara ed è sempre il suo avversario che fa le valigie. Come sempre a questo punto Amici non è più una questione di talento, di prove riuscite o perse, ma solo di chi sa furbescamente prendersi palco e immaginario cheap della trasmissione. Direte voi, ma il televoto non incide. Ma a che serve il televoto se in giuria ci sono Stefano De Martino e soprattutto il principe Emanuele Filiberto e Stash? A proposito, ieri abbiamo capito l’unico talento del Savoia: saltare la corda. In fondo in famiglia erano esperti del tagliarla, la corda. Possiamo definirlo un progresso.
Nunzio Stancampiano voto: 10
Uno showman. Uno che è in scena ogni minuto. Balla bene – bravi anche Cuccarini e soprattutto Todaro che sceglie per lui musiche e prove cucite su misura –, risponde meglio, ma dove raggiunge la perfezione è alla fine. Il dialogo con LDA è da bromance puro, a metà tra una versione trash di Scorsese e Tango & Cash. Il «non devi uscire tu» urlato in loop a Luca con cui si prende i riflettori ai danni dell’amico fraterno eliminato è melodramma puro, sceneggiata napoletana (anzi catanese) d’alta classe. A memoria solo un paio di volte non è finito al ballottaggio finale. E immancabilmente arriva nella casa dove dormono tutti e diceva all’avversario di turno che si sentiva che sarebbe uscito lui, che «questa volta doveva andarsene Nunzio». Tutte le volte dieci minuti di chiacchiere in cui salutava tutti, discorsi filosofici da martire designato, piccoli spettacolini a uso e consumo di amici, parenti e spettatori (i muscoli mostrati alla platea mentre Celentano definisce il suo fisico inadatto sono cabaret puro). E poi arriva Maria che con voce suadente dice che sta per svelare la vittima di turno e lui che si mette in modalità San Sebastiano con le lance in petto e – zac! – esce sempre l’altro o altra. Un genio totale. Altro che danza latina, lui ce lo troviamo a condurre X Factor il prossimo anno. Lui è il futuro Paolo Bonolis. Magari a tempo perso si farà anche una ballata in un video di Luis Fonsi, ma è destinato al palco per chiacchierare, divertire, cialtroneggiare. E buttarla in caciara. I suoi tutorial sono già cult, Maria li ha mandati in prima serata e qualche giorno fa lo ha pure intervistato. E nell’ultimo serale si è pure lasciata andare a un commento lascivo su come è migliorato fisicamente. Personaggione.
Rudi Zerbi voto: 9
Dei giudici è l’unico che sembra conoscere la macchina alla perfezione e pur in una stagione sottotono – non ha trovato chi bulizzare, come successo con Arisa che sapeva tenergli testa (mica come la Pettinelli che mette il broncio e risponde sempre allo stesso modo) – sa come prendersi l’attenzione e restituire al programma un po’ d’ironia, pepe, divertimento. Fa tutto questo riuscendo nel frattempo a valorizzare i ragazzi (dei maestri è di sicuro il più strategico, nelle scelte e nei commenti) senza isterismi. Basta vedere la polemica con Lorella Cuccarini, sacrosanta va detto soprattutto nello sbugiardare il finto (evviva) buonismo della meravigliosa collega. Infine, nei guanti di sfida dei prof è sempre più folle, comico e camp, così come negli sfottò ad Anna Pettinelli e alla sua mano sbarazzina. Propongo per la finale un numero comico su Amici Senior con Nino Frassica, Rudy e Nunzietto. La perdita di LDA era inevitabile – è stato da fenomeni portarlo fin qua –, certo è amarissimo ritrovarsi con lo stesso numero di concorrenti di Peparini e della sua vittima preferita.
Michele Esposito voto: 10
A volte uno se lo dimentica. E non arriva al 10 solo perché a prime performance clamorose, sconcertanti per la semplicità con cui domina musica, scenografia e ovviamente la sua arte ne fa seguire una moderna giocata forse troppo in difesa per le sue doti. Non riesce a esserti simpatico, ma vacci tu in Svizzera in collegio per inseguire un sogno, manda soldi a casa appena inizi a guadagnare nonostante tu sia appena adolescente e infine arriva ad Amici e trova una maestra come la Celentano che ti usa come manganello contro dei coetanei che evidentemente nella vita si sono divertiti più di te. Poi vediamo se non odi tutto e tutti. Respect.
Lorella Cuccarini e Raimondo Todaro voto: 7
Il numero dei loro concorrenti è quello delle altre due squadre. Sommato, però. E quando ballano insieme, sia sulla musica di Michael Jackson o quella dei Backstreet Boys. sono meravigliosi. Lei ha carisma e cazzimma (e ha 56 anni ma ne dimostra 28, esattamente il contrario del sottoscritto), ha mostrato di aver capito dov’è e come si gioca in questo Colosseo dei talent e ora sa come proteggere i suoi ragazzi; lui è ancora acerbo per queste sabbie mobili ma sa difendersi e dialetticamente ormai ha le spalle larghe. Hanno scelto i concorrenti benissimo, rispettando anche gli equilibri interni alla squadra perfettamente in ogni sfida. Invece delle armi in Ucraina forse dovremmo mandare loro due. Non a caso hanno relegato la terza squadra a una serie B anche un po’ umiliante. Se fossi un concorrente di Amici farei carte false per finire con loro: sanno scegliere bene, hanno ottime qualità sia in attacco che in difesa e non trascendono. Quando parlano, insomma, non devi vergognarti per loro. E a volte sanno essere infami il giusto: la sfida duetto tra cantanti con Zerbi e Celentano, con una canzone prevista per un uomo e una donna (e loro erano gli unici a poterli schierare) inclina il piano che fa scivolare LDA verso l’eliminazione.
Serena Carella voto: 6
Continua a vivacchiare di rendita, ballando veramente bene una volta sola, di solito a centro puntata e sfidando il fatto che tanto ci sono un po’ di maschietti da sfrondare e che lei nessuno vuole mandarla a casa. Ma il premio di puntata dello sponsor le sfugge già da due settimane ed è un segnale. Deve tornare la tigre dolce e irresistibile di prima, è come se i sentimenti per Albe e un’eccessiva sicurezza in se stessa (è l’unica ballerina avversaria della Celentano che non venga maltrattata da Crudelia) la stiano facendo ballare sul velluto. Pur se tecnicamente ineccepibile, non incendia più palco e telecamere. Serena, non fare scherzi, che senza di te fino alla fine non ci arrivo.
Luigi Strangis e Alex Wyse (Alessandro Rina) voto: 5
C’è una tendenza suicida che me lo fa stare molto simpatico, il buon Luigi. Oppure Rudy Zerbi lo odia e lo ha sempre usato come animale sacrificale per salvare i suoi preferiti, chissà. Uno come lui che ha lo spettro canoro e una presenza scenica pari a quella espressivo di Marina Massironi nella parte di Anatolia nello sketch dei Bulgari, prima si carica addosso Bella senz’anima e poi You Can Leave Yout Hat On. A parte che non ha una voce che può arrivare a quell’hard soul di Leali e Cocker, non ha la sensualità, l’esperienza, il mondo emotivo e sì, anche il sex appeal, per reggerle. E tra una schitarrata e un tentativo disperato di cercare un crescendo emozionale non si fa ridere dietro. Ed è già tanto. Non sarà un granché, ma almeno ha grinta e non si dà mai per vinto. Non basta, ma in una competizione sono qualità da rispettare. Deve essere anche per questo che alla fine, immeritatamente, gioco e giudici ne trovano sempre uno “peggio” di lui. Solo che ora sono finiti. E Stash non è in gara, quindi non vale. Alex invece ho capito quale sia il suo vero talento. Pensavo che il fatto che uno se lo dimenticasse pochi secondi dopo che ha cantato fosse un difetto. E invece. Se riesce così bene a sparire dalla tua mente, in effetti, è difficile pure eliminarlo. Non ti ricordi il suo nome, cosa abbia cantato, come mai sia ancora in gioco. E finisci per scegliere un altro. Continua a essere un’ottima spalla: con Sissi sa talmente stare al suo posto che sembra Bradley Cooper in Shallow, che tiene la nota come uno studente di canto del primo anno aspettando che arrivi Lady Gaga a lasciare tutti a bocca aperta. Alex vai in finale e insegna agli altri come può vincere un soprammobile.
LDA voto: 4
Arriva scarico in puntata e si vede. Delittuoso che lo dichiari apertamente, ma sono settimane che canta in modo ripetitivo, senza guizzi, cercando di marcare stretto il peggiore invece che provando a essere il migliore. Quando Zerbi gli dice “bravo ci hai messo il cuore, era quello che ti avevo chiesto” assomiglia a quella pubblicità di una grande casa automobilistica che in uno spazio radiofonico sportivo, per non alienarsi nessun tifoso, si lasciava andare a un olimpico “chi dà il massimo vince comunque”. Persino i suoi saluti finali sono spompati, fiacchi. Unico momento meraviglioso della puntata è il tempo comico, probabilmente involontario ma comunque geniale, con cui commenta il padre, Gigi D’Alessio, che non fa gli auguri di Natale a Maria De Filippi (che lo racconta per far capire che non l’ha mai chiamata, neanche una volta, per chiederle del figlio Luca e magari di aiutarlo). E lui si incupisce e dice “eh no, questa è maleducazione però” con tono da padre deluso e non da figlio ribelle. Forse è proprio quel lato di lui che è mancato, quello scanzonato e brillante, troppo preso com’era a fare il figlio d’arte che ce la voleva e poteva fare da solo. Lo preferivamo quando scriveva le barre contro la Pettinelli (va detto che nel serale LDA non ha mai giocato in casa, non lo hanno praticamente mai fatto fare la sua musica).
Maria De Filippi voto: 3
Maria, che ti succede. La guardi e pensi: lei non voleva solo inventare e condurre Amici, voleva anche il potere di farlo fallire. Al di là del fatto che ormai è un format tutto sbagliato, con un regolamento improbabile, una terza squadra che viene dimenticata da tutto e tutti, una parte di intrattenimento che ormai sembra rubata da un villaggio Valtur in disgrazia tanto è dozzinale e mal riuscita (e che fa lavorare male anche chi, come Nino Frassica, normalmente è un campione: detto questo rimane il migliore), un’incapacità ormai manifesta di domare i suoi asini, pardon cavalli imbizzarriti. Eppure prima del serale è sempre lei, l’epico “le palle dove le abbiamo lasciate a casa” contro Albe e LDA a novembre fu epico. Poi arriva al sabato in prima serata e sembra deprimersi, forse perché le vacche grasse a Mediaset sono finite e deve accontentarsi di uno show dimezzato.
C’è da capirla comunque: Amici fa share altissimi anche nelle puntate in cui sembra una versione brutta di Tale e Quale (ovvero quasi sempre), perché lei dovrebbe farlo bene in fondo? Ma io c’ero quando Amici era una figata, quando i grandi nomi facevano a gara per esserci. Poi è arrivato il momento in cui si è dovuta accontentare di Pio e Amedeo. E poi quello in cui lei diventava una loro ospite. E da lì, mi sa, non si torna indietro. Ma io ci credo ancora, Maria. Puoi tornare.
Alessandra Celentano voto: 2
Che dire. Non contenta di frantumare gli zebedei con le sue lettere, le sue polemiche, le sue battutine sempre uguali che finiscono con un acidissimo “e ora vediamo” che diventa pure un po’ nasale, ieri ha alzato l’asticella. Si è data al bodyshaming. La prossima puntata suggerisco la frusta: Dario e Nunzio secondo me se l’aspettano, rimarrebbero delusi se lei non passasse a procurar loro dolore fisico. Fra due settimane, che so, potrebbe sequestrar loro un parente e torturarlo. Per la finale potrebbe lanciar loro direttamente Rudy Zerbi.
Albe voto: 1
Mi accuserete di essere geloso di Serena. Ed è vero, ma questo non conta. Ormai non solo non sa scrivere le sue barre, che questa volta ha preso dai Baci Perugina e dai biscotti della fortuna cinesi (ma chi li scrive? Sembrano una lettera della Peparini), ma stona così tanto che sembra uno stile, un nuovo genere, potremmo chiamarla la strap. Si salva solo perché è simpatico e carino (è l’unico ad avere bei capelli dei maschietti, diciamolo), perché ieri il suo look ‘na manica sì, ‘na manica no (modello ’n’ascella sì, ’n’ascella no di Manuela Arcuri in Viaggi di Nozze) ci ha distratto da tutto il resto e perché LDA aveva praticamente chiesto di tornare a casa. Ma soprattutto perché il lodo Peparini-Pettinelli prevede che Dario e Albe, pur facendo del loro peggio ultimamente, non possono essere eliminati per manifesta inferiorità delle loro maestre (le uniche che potrebbero perdere uno della loro squadra anche solo giocando a burraco durante uno spot). Ma ora il loro status di concorrenti in via di estinzione con Zerbi e Celentano a cui son rimasti solo due ragazzi, cesserà. Soprattutto se quelle due geniali strateghe continuano a mettere Dario contro Michele. Una sfida così squilibrata che fa sembrare più equilibrata la guerra tra Ucraina e Russia.