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‘And Just Like That… 2’ riporta il sex in the city

La seconda stagione della serie sequel con protagonista Sarah Jessica Parker è un miglioramento rispetto alla prima, ma non sembra mai vitale e importante quanto il cult originale
Kristin Davis (Charlotte) e Sarah Jessica Parker (Carrie) in 'And Just Like That… 2'

Foto: Craig Blankenhorn/HBO

In un episodio prossimamente in onda di And Just Like That… 2 (su Sky Serie e NOW), Charlotte (Kristin Davis) fa una pausa per fare il punto della sua vita sulla scia di diverse sconfitte personali. “Che è successo?”, si chiede con una certa costernazione, prima di aggiungere: “Devo tornare a me stessa”.

Se questa non è una dichiarazione di intenti voluta per la seconda stagione di una serie la cui prima non è stata accolta calorosamente, lo è perlomeno a livello inconscio. Proprio come Charlotte, And Just Like That… sembra determinata a tornare a sé stessa – o, piuttosto, a sentirsi più la Sex and the City old-school, con versioni più vecchie di Carrie, Miranda e Charlotte. È un grande miglioramento rispetto alla prima stagione, e dimostra anche che è più facile dire di voler tornare indietro nel tempo anziché farlo davvero.

I nuovi episodi si aprono con un montaggio di Carrie (Sarah Jessica Parker), Miranda (Cynthia Nixon), Charlotte e le nuove amiche Che (Sara Ramríez), Lisa (Nicole Ari Parker) e Seema (Sarita Choudhury) che si preparano a fare sesso con i rispettivi partner (nel caso di Miranda e Che, tra loro). La Nya di Karen Pittman è sola peer via di un allontanamento dal marito, ma l’inizio con tutte le altre che fanno l’amore è un chiaro segnale che lo showrunner Michael Patrick King & C. intendono riportare un po’ di sex in the city (pardon). Anche se Carrie sta ancora soffrendo per la perdita di Mr. Big un anno dopo la sua ridicola morte sulla bici da Peloton, si sta anche mettendo in gioco e ha iniziato a vedersi settimanalmente con un trombamico, Franklyn (Ivan Hernandez), che ha prodotto il vecchio podcast con Che e ora produce quello nuovo di Carrie in solitaria, opportunamente intitolato anch’esso Sex and the City.

King e i suoi collaboratori sembrano aver preso a cuore alcune delle critiche alla prima stagione. Anche al di là di Carrie che cerca di andare avanti dopo quello che è accaduto a Big, il tono è più leggero. C’è uno sforzo maggiore per incorporare le quattro new entry, sia in combinazione con le tre protagoniste storiche che da sole. A Che, personaggio che era diventato un particolare bersaglio di scherno nella prima stagione, viene data più vulnerabilità e più tridimensionalità. C’è persino una meta scena in cui Che osserva il testo di un focus group sul suo pilot ABC, e ci rimane male quando un partecipante queer si lamenta che il personaggio della sitcom è una parodia boomer di come sarebbe una persona non binaria.

Cynthia Nixon (Miranda) e Sara Ramírez (Che) in ‘And Just Like That… 2’. Foto: Craig Blankenhorn/HBO

Quindi le buone intenzioni ci sono tutte. E, nel complesso, la seconda stagione sembra per natura meno assurda e autoindulgente della prima (o del secondo film). Ma spesso l’esecuzione è ancora approssimativa. Molte sembrano storie che la serie originale avrebbe potuto raccontare, ma raramente con la premura di SATC al suo meglio. E alcune trame vi faranno alzare talmente tanto gli occhi al cielo che per fortuna non sarete in grado di guardare le tre o quattro scene successive.

Anche se la Samantha di Kim Cattrall dovrebbe apparire più avanti nella stagione, i primi episodi cercano di avvicinarsi alla sua travolgente sex positivity senza di lei. Nel primo, ad esempio, Carrie chiede a Charlotte di non essere la solita Charlotte mentre discutono della sua relazione senza vincoli con Franklyn. “Quanto ce l’ha grande?”, chiede Charlotte a una Carrie sbalordita, prima di aggiungere: “Se non posso essere me stessa, sarò Samantha”. A Seema piace un venditore di alcolici belloccio, ma le piace meno il fatto che lui debba usare una pompa per il pene prima di andare a letto con lei. Quando il marito di Charlotte, Harry (Evan Handler), ha un orgasmo senza eiaculare, lei lo sottopone a un rigoroso regime di esercizi di Kegel (contrazioni volontarie dei muscoli del pavimento pelvico che sostengono utero, uretra, vescica e retto, ndt). Di nuovo, e ancora.

Il grande ostacolo a tutto questo in realtà è antico: la presunta esperta di sesso Carrie Bradshaw trova che qualsiasi discussione sul sesso e/o sul corpo umano sia profondamente di cattivo gusto. In un episodio è mortificata quando Franklyn le chiede di registrare un annuncio per un’azienda di ringiovanimento vaginale. (Inevitabilmente questo la porta a dire: “Penso che la mia vagina abbia bisogno di scrivere il proprio monologo”.) Quando il pegging emerge in una conversazione, Carrie scherza sul voler lasciare la stanza. Anche nella sottotrama di Kegel, Carrie recita la parte più pudica, anche se Sarah Jessica Parker deve pronunciare la parola “sperma” molte volte in meno di 20 secondi.

Pure il lavoro con l’ensemble allargato non è sempre costante. La squadra sembra molto meno una caricatura compiaciuta, anche se quel poco di comedy che ci regala è ancora confuso. La parabola di Miranda è un genuino tira e molla con una ricaduta disordinata nel tentativo della stessa Miranda di riavvicinarsi a Steve (David Eigenberg) e Brady (Niall Cunningham). Nya scompare per lunghi periodi e solo Seema sembra pienamente integrata nel gruppo, in parte perché sta ricoprendo il ruolo di Samantha come membro del team che non si scusa mai per aver espresso la sua opinione o perseguito ciò che vuole. Viene dedicato molto tempo alla famiglia di Lisa con il marito Herbert (Chris Jackson), ma in un modo che spesso fa sembrare che siano in uno spin-off che non è mai riuscito a separarsi dalla serie principale. Ci sono anche momenti strani in cui si mettono in coppia amici di amici che non hanno una relazione diretta, come Seema e l’Anthony di Mario Cantone (*) bidonato da Carrie per pranzo. E quando l’Aidan di John Corbett torna nell’orbita di Carrie, lei consulta solo Charlotte e Miranda, chiarendo che rimangono certi livelli di importanza all’interno di questo gruppo di amiche.

Nicole Ari Parker, Ellie Reine e Chris Jackson. Foto: Craig Blankenhorn/HBO

(*) Per chi se lo stesse chiedendo, viene raccontato che il marito di Anthony, Stanford, è ancora vivo e si trova in ​​​​Giappone, dopo essere scomparso dalla vita di Anthony, Carrie & C. nella scorsa stagione. Questo è stato stato il maldestro tentativo della produzione di affrontare la morte improvvisa del suo interprete Willie Garson durante le riprese della prima stagione. È stato brutto per tutti, dal momento che non potevano uccidere sia il marito di Carrie che il suo migliore amico maschio nella stessa stagione, ma significa che uno dei personaggi più teneri e premurosi della serie sta ignorando tutti quelli che tengono a lui.

Gli abiti di Carrie sono ancora assurdi — come potete vedere nella foto in apertura, va in una boutique dell’usato vestita come un meccanico di una stazione di servizio, mentre porta con sé ​​una borsetta a forma di piccione — ma questo fa parte dell’accordo. Ci sono alcuni what the fuck?, però, come Charlotte e Lisa che si entusiasmano troppo dopo aver saputo di essere in una lista di MILF che sta girando per la scuola dei loro figli. E c’è una variazione non ironica sul meme di 30 RockHow do you do, fellow kids?” che potrebbe essere la cosa più stupida nella storia di questo franchise, includendo anche il viaggio delle nostre ad Abu Dhabi nel secondo film.

Perlopiù, però, la serie ora è passabile, e raggiunge il livello di medietà nostalgica a cui sembra aspirare la maggior parte del recente boom dei revival televisivi. Se vi è piaciuta la prima stagione, questa potrebbe essere una delusione. Se state solo cercando di riconnettervi con i vostri vecchi amici in qualcosa che ricordi vagamente i bei tempi andati, ci va molto vicino.

Quando il nuovo podcast di Carrie è in pericolo, la nostra dice a Franklyn: “Sto ancora combattendo per salvare Sex and the City“, prima di ammettere che il suo tempo potrebbe essere passato. E And Just Like That… non è mai così vitale e importante come accadeva così spesso all’originale. Ma ricorda anche da vicino le avventure vintage delle ragazze un po’ più di quanto sembrasse possibile un anno fa.

Da Rolling Stone US

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